È stato rinviato a giudizio Vito Romaniello, ex consigliere comunale del Pd che aveva aggredito Silvia Sardone, europarlamentare della Lega. Era il 2017 quando Romaniello, durante una diretta tv, aggredì e colpì Sardone -al tempo consigliere comunale di Forza Italia - causandole un trauma al gomito, all’avambraccio e al polso. "Mi ha strattonata, mi ha afferrato un braccio e me lo ha storto con forza, davanti a molti testimoni. Le forze dell’ordine, vedendomi dolorante e sotto shock, hanno deciso di chiamare l’ambulanza", aveva raccontato Sardone dopo l'accaduto.
Il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, fa notare come "in seguito a quell’episodio spregevole e inaccettabile su una donna, colpevole solo di non pensarla come la parte politica avversa, nessuno del Pd prese le distanze da Romaniello, tanto che non venne nemmeno tolto dalle liste elettorali nonostante le numerose sollecitazioni". Viene da chiedersi, infatti, perché il Partito Democratico, sempre in prima linea nel denunciare la violenza sulle donne, in questo caso non si esponga in alcun modo sul fatto.
"Ora, dopo il rinvio a giudizio, il Partito Democratico di Sesto San Giovanni non ha nulla da dire? La violenze sulle donne va condannata solo se di mezzo ce n’è una di sinistra? Le donne di centrodestra, invece, meritano di essere aggredite? Ci diano delle risposte", si chiede il primo cittadino di Sesto, che ricorda come infatti la vicenda poteva concludersi con un'archiviazione e invece è stato deciso di procedere con il rinvio a giudizio.
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