È già libera la suora che abusò sessualmente di Eva Sacconago quando aveva 15 anni e frequentava l’oratorio Sant’Edoardo di Busto Arsizio. La condanna definitiva per Maria Angela Farè, di 3 anni e 6 mesi di carcere, arrivò nel dicembre 2019, e l'intera pena, che comprende anche la custodia cautelare prima del processo, è stata scontata in carcere, senza alcun beneficio. L’ex religiosa era stata accusata di atti sessuali nei confronti dell’allora 15enne Eva, morta suicida nel 2011 all’età di 26 anni. La notizia della libertà per fine pena è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Diffusa dal sito ‘Rete l’Abuso’, è stata poi confermata dall’avvocato Daniela Cultrera all’agenzia Agi. Il legale ha reso noto che l'ordine di scarcerazione risale al 4 settembre del 2021. Nessuna conferma in tal senso è stata invece data dal legale della ex suora, l'avvocato Fabrizio Busignani, che ha affermato:"È una notizia riservata, non posso confermare se sia o meno vera".
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L'ira dei genitori di Eva
Come riportato dal Corriere, il padre di Eva ha raccontato lo stato d’animo suo e della moglie alla notizia della scarcerazione della Farè. L’uomo ha spiegato di averlo saputo il primo febbraio e di essere stati informati dal loro avvocato appena arrivati nella loro casa di montagna, il loro rifugio dell’anima così come lo era anche per la figlia.“La liberazione è stata proprio il 21 settembre, il giorno del compleanno della nostra piccola. Che coincidenza. Per noi saperlo è stato un colpo e un dispiacere al cuore”, ha affermato il papà di Eva. I diari scritti dalla giovane e trovati solo dopo la sua morte raccontano del suo rapporto con la suora che la ragazzina 15enne aveva conosciuto. Un rapporto spirituale che era poi diventato con il tempo un rapporto omosessuale consenziente. Da quel rapporto la ragazza non riuscì più a liberarsi, fino al giorno della morte.
L'indagine
Nel novembre del 2012 la suora, che aveva 52 anni, venne arrestata su ordine della magistratura in seguito a quanto emerso dalle indagini della squadra mobile di Varese e degli agenti del commissariato di Busto Arsizio. Durante il processo vennero portati in aula i diari, le lettere, i biglietti, le foto che le due protagoniste di questa tragica vicenda si scambiavano. Quando aveva solo 14 anni Eva, come scrissero i giudici, subì “violenze sessuali vere e proprie nel 2010 e 2011 e comportamenti che avrebbero minato la stabilità psichica di chiunque”. Secondo il padre della vittima e dei suoi avvocati, il conteggio della pena fu giusto al 99%. Si è detto però arrabbiato dal fatto di non sapere dove si trovi ora la signora Farè, che tra l’altro non ha mai chiesto perdono ai genitori per il male fatto alla propria figlia. Il giudice aveva anche previsto un risarcimento di 50mila euro, ma neppure quello arrivò mai.
Il padre di Eva ha detto di sapere “che i giudici le hanno inflitto come pena accessoria l’interdizione dal frequentare ambienti con minori ma non siamo tranquilli e abbiamo paura che possa rifare quello che ha già fatto con nostra figlia”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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