Si chiama «riflesso condizionato», è il meccanismo studiato dallo scienziato russo Ivan Pavlov agli inizi del secolo scorso che spiega la reazione dell'animale in cattività a un certo stimolo. Nulla che abbia a che fare con la logica o con l'intelligenza, semplice ed immutabile rimbalzo tra azione e reazione. Ecco, tra i tanti mali di cui soffre la sinistra, certamente c'è il «riflesso condizionato», per cui se non sei dei loro sei fascista, se sei ricco sei un evasore, se sei islamico sei nel giusto, eccetera eccetera. E, quindi, se un'esplosione fa saltare in aria un ospedale a Gaza provocando decine o forse centinaia di morti, sono certamente stati gli israeliani.
Non solo. La sinistra soffre di un altro male, quello che il comico romagnolo Paolo Cevoli, parlando dei suoi corregionali, ha definito «l'ignorantezza», sindrome che consiste nel parlare prima di pensare. Bene. Il micidiale mix tra «riflesso condizionato» e «ignorantezza» fattori che come abbiamo visto escludono l'uso del cervello - ha fatto sì che l'altra sera tutti i leader della sinistra italiana abbiano pronunciato una sentenza di condanna senza appello contro Israele per quella maledetta bomba sull'ospedale. Non un dubbio, non un attendere almeno i primi riscontri. No, «Israele assassina e stragista», detto quasi con un filo di compiacimento per un insperato regalo che avrebbe potuto, nella loro testa, compensare, almeno mediaticamente, l'orrore compiuto dai loro amici di Hamas.
Se qualcuno di questi signori avesse acceso per un attimo il cervello, avrebbe potuto chiedersi perché mai Israele, al netto della questione civile e morale, dovrebbe compiere volontariamente un simile errore politico passando in un istante da vittima a carnefice agli occhi del mondo. E perché avrebbe dovuto smentire con forza e da subito di essere l'autore di quell'orrore, quando è noto che oggi la tecnologia è in grado di ricostruire il percorso di ogni singola bomba e che, quindi, la bugia avrebbe avuto le ore contate e aggravato la sua posizione.
No, a sinistra nessuno si è fatto domande simili, salvo poi passare, nel corso della giornata, al silenzio quando, ora dopo ora, si è fatta strada,
supportata da indizi e prove, l'ipotesi concreta che quel missile non fosse israeliano, bensì palestinese. In attesa di certezze definitive, l'unica certezza attuale è che la sinistra ha fatto l'ennesima figura di palta.
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