Minacciato perché predicava pace e integrazione sulla sua pagina Facebook, seguito da quindicimila fan. Per questo Saiffedine Maaroufi, Imam di Lecce, conosciuto in Puglia, ha deciso di chiudere la sua pagina sul social network. Praticava vere e proprie lezioni sull'Islam cercando di chiarire che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio e che la religione di
Allah è ben altro rispetto ai terroristi. “La cosa che mi sorprende di più è che questi attacchi provengano proprio dai musulmani” dichiara in un'intervista il ‘papa dei musulmani’ com'è stato definito da chi lo contestava.
“Si tratta di un gruppo composto da italiani convertiti all’Islam, residenti nel Salento ma provenienti anche da altre parti d’Italia, tutti aderenti all’associazione 'Ritorno all’Islam' – continua nel racconto l'Imam Maaroufi -. Sono stato costretto a chiudere la pagina perché ho paura per la mia famiglia”. I contestatori scrivevano che meritava di essere preso a bastonate. A nulla è servita la segnalazione alla Digos un anno fa, quando sono iniziate le minacce.
Una spaccatura netta all'interno dell'Islam che si consuma in quest’angolo del Paese dove la presenza musulmana è cresciuta negli ultimi anni.
Ciò che sorprende, ma non troppo viste le cruente lotte intestine attualissime nel mondo islamico, è che a contestare siano proprio nuovi seguaci, per giunta italiani, che avvelenano la fede in Allah e nell’Islam con una violenza insensata e dannosa per tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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