"Il sistema democratico Italiano? Non garantisce giustizia nè uguaglianza" e "non bisogna stupirsi se ci sono Italiani che si arruolano nell'Isis": è durissima la presa di posizione di Usama El Santawy, presidente della comunità islamica di Cinisello Balsamo, nell'hinterland milanese. Sul suo blog personale, l'imam - che è anche uno dei telepredicatori più noti delle tv locali del Nord Italia - parla dei musulmani come "schiavi portatori di benefici" all'Italia e persone "umiliate".
Nel 2012 El Santawy - 29 anni, nato a Milano ma di origini di egiziane - è stato citato anche in un'interrogazione parlamentare: la pidiellina Souad Sbai lo aveva accusato di "aver ripetutamente minacciato online e di persona non solo semplici cittadini, ma anche esponenti politici e del giornalismo”.
Parlando a Il Fatto Quotidiano, El Santawy spiega che la responsabilità non è da addossare a chi si vuole arruolare nelle file di Isis, ma "delle istituzioni che non tengono conto dell'umiliazione dei musulmani". Colpa dello Stato italiano, in pratica.
Chi parte per combattere dittature come quella di Assad "è da onorare, anche se oggi dicendo queste parole sembra di giustificare il terrorismo, invece no, dobbiamo fare dei passi indietro, capire che ci sono persone che soffrono realmente, non solo in Siria".
"Ogni anno seguo personalmente una ventina di persone che vogliono convertirsi all'Islam", racconta parlando della sua comunità di Cinisello Balsamo.
Nel suo recente libro "Il Jihadismo autoctono
in Italia", lo studioso Lorenzo Vidino spiega che El Santawy, pur "non avendo incoraggiato o essendo venuto a conoscenza di attività terroristiche", si trova "al centro della nascente scena salafita autoctona" in Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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