Esponente FdI accerchiata e aggredita da 30 migranti

Verangela Marino, esponente torinese di Fratelli d’Italia, da tempo attiva contro lo spaccio è stata aggredita da un gruppo di migranti. Fdi: "A questi personaggi hanno dato fastidio le nostre iniziative"

Esponente FdI accerchiata e aggredita da 30 migranti

Verangela Marino, esponente torinese di Fratelli d’Italia, è sotto choc. Ha subito un linciaggio, nel suo quartiere, Barriera di Milano, alla periferia di Torino. La furia del branco si è scatenata attorno alle 15 di oggi e l’ha travolta mentre era in auto assieme al marito, Valter, che ha fatto di tutto per liberarla dalla stretta di chi voleva farle del male. Sono stati attimi di tensione.

I fatti si sono svolti in via Montanaro, all’angolo con via Sesia, dove i due si erano appena posteggiati e si stavano preparando ad allestire un gazebo per raccogliere le firme contro delinquenza e degrado nel quartiere. Non è la prima volta che succede, Verangela è molto attiva sul territorio e negli ultimi tempi è stata una presenza fissa ai presidi anti-spaccio organizzati da Fratelli d’Italia. Il suo impegno per la legalità le è costato ferite ed escoriazioni che i medici dell’Ospedale San Giovanni Bosco hanno giudicato guaribili in venticinque giorni. Ma andiamo con ordine.

Mentre erano ancora nella loro auto, i due sono stati circondati da una trentina di migranti. "Pu***na, cosa fai di nuovo qui? Vai via. Non scendere, se continui a fare così tu muori", sono alcune delle minacce lanciate all’indirizzo di Verangela dalla banda. La situazione degenera in un baleno. "Quando Vera ha preso in mano il cellulare per chiamare il 113, due stranieri si sono staccati dalla folla, uno di loro l’ha afferrata per la gola e le ha strappato il telefono, poi l’hanno tirata per le braccia, volevano trascinarla fuori dalla macchina", ci racconta Valter, che si è subito lanciato nella mischia per cercare di aiutare sua moglie.

Lui se la caverà con dieci giorni di prognosi. "Ho solo qualche ferita lacero contusa sulle braccia, a Vera purtroppo è andata peggio". Sul movente di un’aggressione tanto brutale quanto inconcepibile, il marito di Verangela non ha dubbi: "È stata una ritorsione". "Grazie ai nostri gazebo siamo riusciti ad accendere un faro sul quartiere, che è una delle principali piazze di spaccio della città, ed i pusher – continua Valter – ci si sono rivoltati contro perché ci vedono come una minaccia per i loro traffici". Nonostante lo spavento, nessuno dei due intende mollare: "Continueremo a presidiare il territorio, la prepotenza non può avere la meglio, i residenti di Barriera sono esausti".

Immediata la solidarietà da parte dei colleghi di partito che hanno bollato l’episodio come "gravissimo" e "inaccettabile", auspicando una condanna decisa da parte di tutte le forze politiche. "A Barriera di Milano – denunciano la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, l’assessore regionale Maurizio Marrone, l’esponente di Fdi Enzo Liardo e il capogruppo della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto – la situazione è ormai fuori controllo, con una presenza costante e radicata di una criminalità pericolosa che vorrebbe gestire il territorio come una zona franca. Evidentemente a questi personaggi hanno dato fastidio le iniziative per la sicurezza e contro lo spaccio che da sempre portiamo avanti nel quartiere".

"Siamo e saremo al fianco di Verangela Marino e di tutti i cittadini onesti che non vogliono arrendersi nel vedere i loro quartieri diventare dei cassonetti. Non faremo un passo indietro davanti alle violenze di criminali e spacciatori. L’episodio – concludono da Fdi – è avvenuto alla luce del sole e invitiamo chiunque a supportare le indagini".

Per l’aggressione di Verangela e Valter sono finiti in manette due africani, entrambi con precedenti per droga. In queste ore la Digos sta passando al setaccio le telecamere della zona per cercare di individuare il resto della banda.

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