Cosa spinge l'acquisto di una casa a diventar notizia? Cosa spinge quella notizia a diventare trend topic su Twitter con relativo fiume di insulti, teoremi strampalati, allusioni meschine e attacchi complottardi vari? L'investimento immobiliare di un qualasiasi cittadino non dovrebbe mai e poi mai riempire le pagine dei giornali, se non forse quelle gossippare che vanno a ficcare il naso nelle vite dei vip. Così i più assennati devono aver strabuzzato gli occhi quando ieri si sono visti sul Corriere del Veneto un articolo (con tanto di video) che raccontava l'acquisto da parte di Andrea Crisanti di una residenza del Cinquecento, Villa Priuli Custoza, ai piedi dei Colli Berici. Dentro c'erano tutte le info del caso, manco fossimo su un sito di immobili: costo (due milioni di euro circa), modalità di pagamento (mutuo), le amenties che offre ("circondata da 1,2 ettari di giardini"). Ma che notizia è mai questa?, si saranno chiesti. Perché tanto clamore da farla addirittura rilanciare tra le prime notizie del sito del Corsera? E, mentre cercavano di dare una risposta a queste ovvie domande, ecco la bacheca di Twitter infiammarsi.
"Crisanti che si compra una villa del '600 da due milioni chiude il cerchio sulla farsa che è stata la pandemia in Italia". "Ma Crisanti ha ringraziato tutti i coglioni ipocondriaci grazie ai quali si è comprato una villa da due milioni di euro?". E giù tutti a postare immagini, scorci della tenuta, vedute del "villone". C'è chi lo accusa di essersela comprata andando in tivù a terrorizzare gli italiani e chi invece millanta che si sarebbe arricchito con i soldi della Pfizer. "Questo verme ha speculato sulla morte di 150mila persone - urlano - si è comprato una bella villona palladiana con i soldi di Big Pharma". Ce n'è per tutti i gusti. Complottismo all'ennesima potenza che degenera in una farsa vomitevole. Nella corsa a chi posta il tweet più assurdo ha, infatti, un che di grottesco l'interesse degli sfegatati anti vaccinisti per il numero di bagni (e quindi di cessi) che Villa Priuli Custoza offre al suo interno. Ben sette. Nell'immaginario dell'odiatore seriale la possibilità di defecare ogni giorno della settimana su una tazza diversa deve essere il non plus ultra della libidine. Libidine da arricchiti. Ma è su questi insignificanti particolari che la narrazione passa in un battibaleno dall'insulto ("A quanto pare la villa del 600 acquistata da Crisanti ha sette cessi. Con lui saranno otto!") alle minacce di morte con tanto di fotomontaggi del professore già al campo santo.
A spingere tutto questo odio non è solo l'esasperazione dopo due anni di pandemia. Sarebbe troppo semplice bollare la polemica in una faida tra sì vax e no vax. Qui c'è molto di più, e di ben più radicato nel dna (malato) della nostra società. Se si scava a fondo, dietro i tweet più facinorosi, c'è un odio atavico contro la ricchezza. "Per mantenere una dimora del genere - sussurrano alcuni - ci vogliono una barca di soldi, altro che mutuo". È quella stessa invidia sociale a lungo cavalcata dalla sinistra a suon di slogan "Anche i ricchi piangeranno" per sponsorizzare la patrimoniale e poi fatta propria dal grillismo più becero che vede dietro ogni fortuna l'ombra di una magagna, di una ruberia, di una truffa ai danni dello Stato. Crisanti è vittima di tutto questo odio. Tanto che oggi è finito per rilasciare un'intervista (sempre al Corriere del Veneto) per giustificarsi di non essersi "arricchito con la pandemia" ma di essere "frutto dei risparmi di una vita". Ma davvero oggigiorno uno deve abbassare il capo e spiegare che quello era il sogno della sua vita, che con la moglie hanno aspettato a lungo per fare questo passo e via dicendo. Non poteva limitarsi a dire "Sono solo affari miei!", per non usare particolari anatomici maschili più dettagliati. Se lo avesse fatto gli odiatori seriali, che in questi giorni per la stessa ragione twittano con la bava alla bocca per attaccare chi compra usando i contanti, lo avrebbero impalato sulla pubblica piazza.
Nel delirio che da ieri mattina sta infognando le bacheche di Twitter c'è anche chi grida al contro-complotto. E cioè che è colpa della stampa che ha messo in piedi tutta 'sta storia per "screditarlo totalmente". "Magari - spiegano - serve a distrarre dai suoi colleghi che i milioni li tengono in Svizzera. D'altronde è uno dei pochi che si è lasciato andare a dichiarazioni contro il governo". Questo perché Crisanti andava bene quando aveva fatto il "miracolo" di Vo' Euganeo (ricordate?), ma poi aveva iniziato a stare sul gozzo a chi non aveva alcuna voglia di sentir parlare di chiusure, vaccinazioni e mascherine. Ma poi, ultimamente, è tornato ad andare bene quando ha messo per iscritto che sì, c'è un nesso tra tutti quei morti in Val Seriana e la mancata zona rossa, tra l'assenza di un piano pandemico aggiornato e il propagarsi del contagio durante la prima fase della pandemia.
Questo perché gli eroi sprofondano negli abissi, nel giro di una notte. L'invidia sociale e il rancore nei confronti del vicino più ricco, invece, non tramontano mai: offuscano sempre il cuore degli stolti che poi finiscono per sfogarsi sui social (ma non solo).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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