Un viaggio senza ritorno di cui era consapevole fin da quando era uscita di casa con il piccolo Gioele, vittima inconsapevole della "crisi mistica" vissuta dalla madre fino all'atto estremo: così sarebbe morta la dj Viviana Parisi secondo la criminologa Roberta Bruzzone.
Un delirio "iniziato in casa", ha spiegato l'esperta ad Agi, e concluso molto probabilmente con un tragico omicidio-suicidio. Qualcuno l'aveva notata mentre, dopo l'incidente in auto, si allontanava col bimbo in braccio oltre la carreggiata e verso delle sterpaglie. Bisogna tornare indietro fino allo scorso 3 di agosto, ed è probabilmente quella la data del decesso della donna e di quello di Gioele.
Proprio questa mattina quelli che dovrebbero essere i resti del piccolo sono stati individuati da un ex carabiniere e, pur mancando il riconoscimento del padre, una maglietta rinvenuta nelle loro vicinanze avrebbe fornito una prova in tal senso. Anche il bambino, di soli 4 anni, si trovava nelle vicinanze di quel traliccio da cui alcuni ipotizzano che Viviana si possa essere gettata.
Gioele potrebbe esser deceduto "per strangolamento oppure dopo essere precipitato insieme alla madre": questa l'opinione della dott.ssa Bruzzone, che fa riferimento anche ad altri tragici eventi noti in letteratura che presentano evidenti similitudini con quanto accaduto a Viviana Parisi. L'epilogo più probabile della vicenda "è quello di un omicidio-suicidio o di un 'suicidio allargato'". In preda a quella che viene definita "crisi mistica", la 43enne si sarebbe allontanata da casa col figlio, a cui era particolarmente legata.
"Paradossalmente il fatto che lei fosse molto attaccata al figlio e premurosa nei suoi confronti è proprio l'elemento che, nell'ambito del suo grave disturbo psichiatrico, l'ha resa più pericolosa", ha spiegato ad Agi la criminologa. "Ha quindi deciso di coinvolgere il figlio nel suo piano suicidario per privarlo di una vita fatta solo di sofferenza e malattia e in cui la morte era l'unica salvezza". La dott.ssa Bruzzone trova un legame tra questa scelta ed il contenuto dell'ultimo video postato da Viviana sui social network "con riferimento alla morte di Gesù per la salvezza degli uomini". L'ipotesi è che alla fine la 43enne "abbia soffocato o strangolato il figlio prima di salire sul pilone e gettarsi. Oppure non stupirebbe che lo abbia portato con sè nell'arrampicata per poi lasciarsi andare nel vuoto", ha proseguito la criminologa.
Il suo piano era già definito nel momento in cui si era allontanata da casa per andare a comprare delle scarpe per Gioele:"Sapeva che il suo viaggio sarebbe stato senza ritorno". Una crisi divenuta più acuta dopo lo scontro in autostrada, dato che quando Viviana "ha incontrato un testimone che ha tentato di parlarle, lei non ha risposto: un segno evidente che si trovava già in piena crisi dissociativa e si stava dirigendo verso un altro luogo per attuare il suo intento suicidario".
Tutto questo senza mai lasciare il figlio, ed in preda a una crisi mistica che "in letteratura è la causa più probabile negli scenari in cui a uccidere un
figlio è un genitore", ha spiegato in conclusione la criminologa. "È la condizione più pericolosa che porta ai casi di omicidio-suicidio o di 'suicidio-allargato' di cui si parla in queste occasioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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