"Mantenere le distanze sociali": Conte decide di non decidere

Dopo le lunghe consultazioni con le (numerose) task force e con i virologi, Conte lancia le nuove misure della fase 2

"Mantenere le distanze sociali": Conte decide di non decidere

Era l'11 marzo quando Giuseppe Conte estendeva la "zona rossa" a tutta Italia. "L'Italia sarà una zona unica, una zona protetta", diceva di fronte a milioni di telespettatori. E così è stato. Dall'11 marzo a oggi, ci siamo rinchiusi in casa, abbiamo raggiunto il picco di morti, il plateau e il maggior numero di guariti. Le terapie intensive così affollate si sono (quasi) svuotate. Si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel e l'Italia si prepara ad iniziare la fase 2.

Virologi, sindaci e governo hanno tanto discusso sulla data d'inizio di questa fase così importante. C'è chi, come Veneto e Liguria, punta ad aprire le prime attività già da domani e chi, come il Sud Italia, teme di essere travolto da una seconda ondata di Covid-19 e per questo "chiude i confini". Ma la macchina del nostro Paese - piano piano - deve essere riaccesa, per questo motivo è arrivato il momento di scaldare il motore.

Dopo la lunga riunione in videoconferenza della cabina di regia tra governo, Enti locali e Regioni per la fase 2 dell'emergenza coronavirus, il premier ha annunciato all'Italia intera le nuove misure che dovranno essere addottate. Con una conferenza stampa in diretta da palazzo Chigi Conte ha spiegato come cambierà la nostra vita dal 4 maggio in poi.

Il premier, prima di indicare le nuove misure, mette in chiaro le cose: c'è la possibilità di ricadere nell'incubo del Covid-19. Per questo è necessario, mantenere le distanze sociali stabilite (almeno 1 metro). "Se ami l'Italia - dice Conte - mantieni le distanze. Anche il governo dovrà essere pronto ad intervenire se dovesse impennarsi la curva epidemiologica". Inizia, quindi, la fase della "convivenza con il nuovo coronavirus".

Ecco il nuovo dpcm valido dal 4 al 18 maggio. (Leggi qui il testo integrale)

Le mascherine? Obligatorie

Le mascherine diventeranno obbligatorie per prendere i mezzi pubblici, a bordo degli aerei, sui treni, sui bus e nei luoghi chiusi. In ogni caso, quando non è possibile mantenere la distanza di un metro, bisogna sempre avere la mascherina. Quindi pure dal parrucchiere e dall'estetista. Ma anche ai funerali e durante gli incontri.

Le mascherine chirurgiche costeranno 50 centesimi. Il premier Conte, quindi, spiega che ci sarà un prezzo calmierato e che il governo toglierà l'Iva sulle mascherine in un prossimo decreto.

Come cambiano gli spostamenti (con l'autocertificazione)

Dal 4 maggio, resta l'obbligo dell'autocertificazione per gli spostamenti all'interno del Comune o della Regione. Cambierà il modulo e ci saranno molte più possibilità per muoversi all'interno del proprio Comune e della propria Regione. Non è, invece, ancora possibile spostarsi da una regione all'altra. Novità: è possibile spostarsi dal luogo in cui ci si trova verso quello di domicilio o di residenza. Gli studenti o i lavoratori o chiunque altro rimasto bloccato in un'altra città dal lockdown, quindi, potrà fare ritorno a casa.

L'autocertificazione resta. Il motivo? Dal governo temono che i cittadini, vedendo l'allentamento delle misure del prossimo 4 maggio, possano credere che l'emergenza sia finita. L’autocertificazione, quindi, resta per almeno due settimane. Il foglio che permetterà i nostri movimenti, oltre a contenere come "giustificazioni" lavoro, salute, stato di necessità, ne vedrà una quarta: visita a congiunti.

Ritornano gli incontri

Il vedersi e l'abbracciarsi sono (forse) i due gesti che sono più mancati agli italiani durante il periodo di lockdown. Dal 4 maggio ci sarà una prima apertura al ritorno ad incontrarsi. Arriva, infatti, l'autorizzazione a vedere familiari stretti, genitori, sorelle, fratelli e nonni. Ma attenzione: questo non vuole dire che sono consentiti party e riunioni di famiglia. Anzi, bisogna prestare la massima attenzione e portare la mascherina.

Concesso l'accesso ai parchi e ville pubbliche. Ma è necessario mantenere le distanze di sicurezza.

Bar e ristoranti (per il momento) solo d'asporto

In attesa della riapertura di bar e ristoranti (probabilmente non prima della fine di maggio/inizio giugno) viene confermata la possibilità di fare ristorazione con le modalità di vendita da asporto oltre che di domicilio. "Ma nessuno pensi che siano consentiti assembramenti davanti" agli esercizi: "Occorrerà mettersi in fila, entrare uno alla volta e il cibo si consumerà a casa, non davanti" al ristorante.

I negozi aspettano ancora

Per gli esercizi commerciali al dettaglio la riapertura è fissata per il 18 maggio. Stessa data per mostre e musei. Su richiesta del Comitato tecnico scientifico si è ritenuto di programmare step di riapertura di 14 giorni per verificare gli effetti di ogni riapertura.

I parrucchieri, barbieri ed estiste - in generale tutti i centri per la cura della persona - apriranno non prima del primo giugno.

Ripartono le attività produttive all'ingrosso

Confermato il calendario della ripartenza delle attività produttive. Il 4 maggio si partità con il comparto manufatturiero, edilizia e cantieri, commercio all'ingrosso funzionale a queste filiere. Dovranno essere rispettate tutte le norme di sicurezza.

Cambiano i funerali

Dal 4 maggio potranno essere nuovamente celebrati i funerali, ma solo con i familiari stretti, non più di 15 persone, e tutti dovranno indossare la mascherina. Non si potranno, invece, celebrare le messe.

Ok allo sport all'aria aperta

Sarà consentita la ripresa dell'attività sportiva non più soltanto nei pressi della propria abitazione, ma anche qualche isolato più in là. È obbligatorio rimanere sempre soli o a distanza l'uno dall'altro di due metri, con la sola eccezione di persone conviventi nella stessa casa. Via libera anche all'attività motoria con i figli o alle passeggiate con persone non autosufficienti.

Potranno riprendere ad allenarsi anche gli atleti professionisti delle attività individuate dal Coni, rispettando le norme di distanziamento e allenamenti a porte chiuse. Gli sport di squadra, invece, riprenderanno il 18 maggio.

Conte, poi, ha spiegato che l'intento del governo è quello di "tenere la situazione sotto controllo" in particolare con le "Regioni, con le quali la collaborazione dovrà essere più integrata rispetto al passato" sulle informazioni sanitarie relative ai loro territori al fine di elaborare soluzioni di situazioni critiche.

A tre giorni dal decreto, "il ministro della Salute indicherà le soglie sentinella per intervenire su situazioni critiche circoscritte territorialmente e chiudere i rubinetti". Se le cose non dovessero andare, quindi, è possibile un ritorno al lockdown.

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