Lodi, bimbi stranieri senza mensa: ma la norma colpisce i furbetti

La delibera del comune di Lodi prevede una serie di passaggi burocratici che per molte famiglie immigrate sono difficili da realizzare. Ma intanto monta la protesta di opposizione e dirigenti scolastici

Lodi, bimbi stranieri senza mensa: ma la norma colpisce i furbetti

Nel novembre 2017, il Comune di Lodi, guidato dalla Lega, approva una delibera sui servizi assistenziali che riguarda anche le mense nelle scuole. Secondo l'amministrazione comunale, i lodigiani, per ottenere eventuali agevolazioni devono produrre la propria documentazione Isee più un'autocertificazione. Stesso trattamento per gli extracomunitari, che però in aggiunta devono presentare anche un attestato del loro consolato, con traduzione giurata, che attesti che non posseggono nulla. Chi non presenta la documentazione, va nella fascia più alta di reddito.

Da qui la denuncia delle famiglie immigrate dei Paesi extra Ue, che si ritrovano costrette a far mangiare i propri figli a casa oppure a vederli mangiare in un'altra aula rispetto agli altri alunni per via delle norme che vietano l'introduzione di cibi preparati a casa. Altri rinunciano anche al pulmino, accompagnando e andando a riprendere i figli a scuola.

Come spiega al Corriere della Sera Latifa Gabsi, mediatrice culturale italo-siriana per molti i passaggi burocratici sono impossibili da superare, costringendo quindi a rinunciare ai servizi. Delle 318 domande, quelle accettate sono poche. E la norma continua a far discutere. Alcuni direttore scolastici non sono d'accordo con questa delibera.

L'opposizione protesta e lo stesso sindaco ha ammesso criticità. Ma la norma è nata anche con lo scopo di evitare comportamenti truffaldini da parte di molte famiglie: e su questo, il Comune non sembra voler indietreggiare.

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