L'omicidio di Stefania Crotti e quelle difficili storie d'amore

Secondo gli inquirenti, alla base dell'omicidio della donna 43enne ci sarebbe un movente passionale. Stefania Crotti e Stefano Del Bello avevano deciso di tornare insieme dopo un periodo di separazione in cui l'uomo aveva iniziato una relazione con Chiara Alessandri, la principale sospettata

L'omicidio di Stefania Crotti e quelle difficili storie d'amore

Una relazione ordinaria, fatta di diversi anni di fidanzamento e altri di matrimonio. Poi una figlia, la necessità di separarsi per un po', nuovi incontri e la decisione di tornare insieme. Perché la storia di Stefania Crotti, la 43enne bergamasca trovata morta nei giorni scorsi in un boschetto nel Bresciano, e del marito, Stefano Del Bello, non aveva niente di diverso dalle tante normali vicende coniugali. La coppia si era sposata e aveva avuto una figlia, Martina, che oggi ha sette anni, e per un periodo si erano allontanati. Ma, alla fine, le due vite erano tornate a incrociarsi, nell'illusione che, forse, il rapporto non finisse più, questa volta.

Quella dichiarazione di intenti l'avevano disegnata anche sulla pelle. Con due tatuaggi. Lui, su tutto l'avambraccio, si era fatto scrivere: "Liberi di sbagliare, liberi di ricominciare". Lei, invece, aveva scelto "Believe", credere. Nell'anno della loro separazione, Del Bello si era trovato una sistemazione in un altro appartamento. E, in quel periodo, aveva conosciuto Chiara Alessandri, la principale sospettata dell'omicidio della donna. Con cui aveva iniziato una relazione. Tutti e tre erano residenti a Gorlago anche se l'ex amante aveva origini milanesi, di Rho.

Relazioni difficili

Una storia d'amore iniziata l'estate scorsa e finita dopo qualche mese. Probabilmente per decisione di lui, che aveva scelto di tornare con la moglie. E, secondo quanto riportato dal Corriere della sera, per gli inquirenti, il movente starebbe proprio lì. In quel rifiuto e in una storia finita. Alessandri, dopo la decisione dell'uomo, avrebbe provato a riavvicinarlo. In paese, qualcuno ricorda di una lite, a scuola, tra lei e la vittima.

"Ci stavamo facendo aiutare da una psicologa"

"Il tatuaggio, Stefania se l'era fatto fare un mese fa", spiega Del Bello, "eravamo andati insieme. Per noi, quelle scritte avevano un significato preciso. Avevamo avuto un periodo difficile, ci eravamo allontanati. Io, l'estate scorsa, per un paio di mesi, avevo preso una casa in affitto. Dormivo fuori e poi venivo al mattino per mia figlia, non volevo che ci soffrisse. Ora le cose andavano meglio, Stefania era serena. Ci stavamo facendo aiutare da una psicologa, martedì saremmo dovuti andare alla penultima seduta".

Chi è Chiara Alessandri

Originaria di Rho, Alessandri si era trasferita nel paese del Bergamasco. Divideva la sua esistenza tra l'abitazione di famiglia e quella dove vive la madre, anziana. Che ieri pomeriggio è stata trasportata in ospedale in ambulanza dopo aver saputo che la figlia era stata portata in caserma per la scomparsa di Crotti. Alessandri è disoccupata, ha tre figli e un ex marito. Le case dei coniugi ela sua si trovano a poca distanza, l'una dall'altra.

Così come il garage dove, probabilmente, Crotti è stata uccisa a martellate.

Il corpo della donna, trovato da un ciclista venerdì, è stato identificato da due elementi. La fede nuziale, su cui era inciso il nome di Del Bello. E il tatuaggio sul braccio.

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