Alla fine, nella tarda serata di ieri, la Aita Mari, nave della Ong spagnola Salvamento Maritimo Humanitario, con a bordo 50 migranti tratti in salvo nel Mediterraneo centrale il 27 maggio, è arrivata nel porto di Augusta, in provincia di Siracusa. Il ministero dell'Interno ieri aveva dato l'autorizzazione per l'approdo. Oggi le operazioni di sbarco. Stando a quanto indicato dalla prefettura di Siracusa, gli adulti e minori accompagnati saranno trasferiti sulla nave quarantena, i minori non accompagnati, invece, in un centro di accoglienza. A bordo ci sono anche quattro minori. L'imbarcazione si trovava al limite delle acque territoriali italiane tra le province di Ragusa e Siracusa.
Già l’anno scorso la nave Aita Mari navigava in prossimità delle coste trapanesi, all’interno dei confini delle acque territoriali italiane. Allora, a bordo dell’imbarcazione si trovavano 36 migranti, recuperati all’interno del mezzo nel corso di una missione effettuata non lontano dalla Libia, persone poi trasbordate all’interno della nave Rubattino. Quest’ultima è l’unità navale della società Tirrenia. Una soluzione, quella di trasferire i migranti all’interno della Rubattino, che fu adottata dal governo dopo che sia la giunta regionale siciliana sia diversi, tra amministratori e imprenditori del territorio, sull’isola avevano manifestato la propria contrarietà allo sbarco di migranti nei porti della Sicilia.
La preoccupazione massima a quel tempo era data dall’emergenza Coronavirus che, come accade ancora oggi, imponeva alle autorità sforzi maggiori per cercare strutture idonee a ospitare i migranti e far rispettare loro le norme relative al distanziamento sociale. Ciò si aggiungeva al fatto che nel mese di aprile del 2020 il governo italiano aveva dichiarato “non sicuri” i porti siciliani, proprio in riferimento all’emergenza legata all’epidemia da Sars Cov2.
Sempre l’anno scorso, l’imbarcazione Aita Mari aveva effettuato un salvataggio di 80 migranti nel Mediterraneo. La Salvamento Maritimo Humanitario viene considerata in Spagna come una Ong basca, visto che la sua sede è nella cittadina costiera di Zarautz, a pochi chilometri da San Sebastian. Leggendo il sito dell’organizzazione, ben si intuisce come in effetti la Salvamento appare molto radicata nei Paesi Baschi, avendo sedi e contatti sia nella provincia di Guipúzcoa che in quella di Biscaglia.
Sia sul sito ufficiale che nei vari canali social, campeggiano campagne e slogan per raccolte fondi in grado di poter finanziare le attività dell’Ong.
In particolare, viene dato ovviamente ampio risalto alle missioni intraprese dall’Aita Mari, il mezzo usato dall’organizzazione per intervenire anche nel mare antistante la Libia. L'Ong fa sapere di finanziarsi soprattutto tramite raccolte fondi e donazioni private, con le quali riuscierebbe a coprire le spese dell'Aiuta Mari.
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