Bando a qualunque facile ironia, che in questo caso sarebbe completamente fuori luogo e di cattivo gusto, il sesso è una cosa seria, soprattutto per chi non può esercitarlo liberamente.
Stiamo parlando delle persone portatrici di handicap, incapaci di esprimere la propria libido a causa di impedimenti di carattere motorio o comunicativo. In loro soccorso è nata una figura professionale chiamata "love giver". Si tratta di un tutor-consulente, specializzato in materia di assistenza sessuale attraverso la frequenza di corsi formativi, che offre sostegno al disabile nell'ambito degli aspetti erotici della sua vita quotidiana, rispondendo non soltanto alle tantissime mail "tabù" che arrivano ogni giorno al sito ufficiale dell'associazione www.lovegiver.it, ma anche alle concrete esigenze sessuali del paziente.
Un ragazza diventata da poco una love giver (in Italia sono una trentina) ha dichiarato a Il Messaggero che l’assistenza non prevede il rapporto completo perché c'è sempre un limite da rispettare, "al
massimo si può arrivare alla masturbazione". L'obiettivo è aiutare il disabile a scoprire la propria intimità, seppur compromessa, e ridurre il più possibile la frustrazione di non poter fruire a pieno del piacere carnale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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