Luca Sacchi, come la sua fidanzata Anastasiya Kylemnyk, era solito usare l’App Signal, il sistema di messaggistica criptato per smartphone che consente di inviare messaggi che vengono immediatamente eliminati. L’informazione è emersa dalle carte dell’inchiesta della Procura di Roma, contenute nel verbale allegato a una informativa dei carabinieri, di Domenico Marino Munoz, amico di Luca, ascoltato come testimone. Il ragazzo era infatti nei pressi del pub di via Bartolini, nel quartiere Appio Latino, la sera in cui Sacchi è morto.
Luca e il messaggio Signal all'amico
Come raccontato da Munoz: “Alle ore 22.30 del 23 ottobre ho ricevuto sul mio telefonino cellulare, tramite applicazione Signal, un messaggio da parte di Luca, il quale mi comunicava che era in compagnia della sua fidanzata Anastasiya e che mi invitava a raggiungerlo per bere una birra al pub di via Bartoloni”. Il giovane ha inoltre affermato che l’amico non gli aveva raccontato di liti, timori o minacce ricevute. Sacchi gli avrebbe anzi sempre detto che andava tutto bene. L’unica cosa a cui stava pensando era di organizzare una gara in moto su pista. Munoz, sempre a verbale, ha anche detto “l’ultima volta che ho visto Luca è stata una settimana prima dei fatti nella palestra che frequentiamo. Non mi ha raccontato di alcun problema e non mi è sembrato affatto preoccupato”. All’amico non risulta che Sacchi facesse uso di sostanze stupefacenti, né che frequentasse persone poco raccomandabili.
Giovanni Princi, l’amico di Luca che secondo gli inquirenti la sera dell’omicidio avrebbe tentato di acquistare la droga insieme ad Anastasiya, si è detto addolorato per la morte di Sacchi. Tina Galati, la madre della vittima, ha detto di non aver mai visto di buon occhio Princi, non le era mai piaciuto. Ma ha anche aggiunto che i figli non sempre ascoltano i genitori. “Perché non mi piaceva? Perché era maleducato, faceva come voleva lui, aprire il frigorifero… in casa mia nessuno fa così”. Della stessa idea il padre di Luca, Alfonso Sacchi che ha affermato “Credo sia stato Princi a raggirare Anastasiya. A Luca dicevo: stai attento a chi hai vicino. Non pensare che tutte le persone sono buone come te”.
Anastasiya era come una figlia
E sulla ragazza, la madre Tina ha sottolineato: “Anastasiya per me era come una figlia, ricordo sempre come stavamo insieme, ci divertivamo tantissimo dentro casa, sempre a far scherzi. Mi manca quel periodo, vedevamo i film, stavamo tranquilli.
Ora non capisco più, non riesco a capire come mai sia successo tutto questo”. La donna le aveva anche comprato un pigiama rosso come regalo di Natale. Luca le diceva di averle portato a casa la figlia che desiderava.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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