Lucia Annibali gela la Leosini: "Non guardo in tv chi mi ha fatta sfregiare"

Varani dalla Leosini: "Ogni giorno penso a Lucia". Ma la Annibali li attacca: "La verità è una sola e non può essere messa in discussione". Ancora polemiche su Storie maledette

Lucia Annibali gela la Leosini: "Non guardo in tv chi mi ha fatta sfregiare"

Lucia Annibali non ha guardato Storie maledette. Ieri sera, mentre su RaiTre la giornalista Franca Leosini ha intervistato Luca Varani, l'ex fidanzato condannato in Appello a vent'anni di carcere per averla fatta sfregiare, ha preferito uscire e andare a mangiarsi una pizza.

"Il giorno in cui l’imputato Varani chiese attenzione per fare le sue dichiarazioni spontanee ai giudici, io sono uscita dall’aula del tribunale - scrive la Annibali in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera - allo stesso modo stavolta sono uscita di casa mentre parlava in tv". Il dolore di Lucia è ancora immenso. Non si cancella. E la trasmissione della Leosini è stata vissuta come un pugno nello stomaco. "Perché io c’ero mentre vivevo nel terrore, ed ero lì le volte in cui sarei potuta morire - spiega - la verità è sempre una sola e non posso accettare che si provi a metterla in discussione. Non ho bisogno che qualcuno mi racconti com’è andata o che mi spieghi che cosa ho provato in quei momenti. Soltanto io sono autorizzata a farlo".

Durante Storie maledette, come era già successo con Rudy Guede, la Leosini ha cercato di far emergere un altro profilo di Varani. "Non c'è un giorno, non c'è un'ora che non penso a Lucia, a quello che sta facendo - ha detto l'avvocato pesarese - sono contento che abbia fatto un percorso importante. So che dovrà combattere, e se un giorno potrà perdonarmi, sono sicuro che sarà possibile, sarà una cosa che farà del bene anche a lei". Il 10 maggio comparirà davanti alla Corte di Cassazione. L'intervista è stata criticata dalla procura di Pesaro, proprio per il rischio che possa incidere sul giudizio definitivo, mentre alcuni parlamentari del Pd avevano chiesto la sospensione della messa in onda per motivi di opportunità. Camicia azzurra, pizzetto e baffi, Varani ha ripercorso tutti i passaggi della sua tormentata relazione con Lucia, anche lei avvocatessa, coltivata in contemporanea al fidanzamento con Ada, definita il suo vero amore. "Il futuro - ha detto - è un'incognita stando qua, con una condanna così pesante. Ma sono pronto a pagare: quello che è successo al volto di Lucia è colpa mia".

Luca Varani a tratti sorridente, quasi spavaldo, a tratti commosso ha negato di aver tentato di uccidere Lucia manomettendo l'impianto del gas dell'abitazione della ragazza, ha sostenuto di non averla "mai minacciata" con messaggi sul cellulare ma ha ammesso di aver ingaggiato i due albanesi, condannati come esecutori materiali dell'assalto con l'acido, per "l'idea stupida di fare un dispetto" alla macchina nuova che Lucia aveva appena comprato. Poi però, ha ammesso, il progetto iniziale è "deviato". Anche se non su sua indicazione esplicita. Varani tuttavia si è assunto l'intera responsabilità di quanto avvenuto quel 16 aprile del 2013 sul pianerottolo dell'appartamento di Lucia. "Non li ho fermati: questo è il mio più grande rimorso. Quando ho visto Precetay l'ultima volta ho capito che avrebbero fatto questa cosa, è questa la mia responsabilità, me l'assumo. Non li ho fermati".

Tutte queste parole la Annibali non le ha volute sentire. E, nello scritto pubblicato dal Corriere della Sera, è tornata a ringraziare gli inquirenti e chi le è stata vicina in questi anni.

"L'impegno (degli inquirenti, ndr) ha permesso di stabilire una verità processuale che, in uno Stato di diritto, è l’unica che conta - spiega - di certo non può essere riscritta a piacimento fuori da un’aula giudiziaria né da un imputato già condannato due volte né da una trasmissione televisiva".

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