Ponte Morandi, Benetton: "Disgrazia inevitabile. ​Abbiamo ricevuto odio e accuse”

Luciano Benetton descrive il crollo del Ponte Morandi come "una disgrazia imprevedibile e inevitabile” e difende la sua famiglia: "Non siamo né papponi di Stato né razza padrona"

Ponte Morandi, Benetton: "Disgrazia inevitabile. ​Abbiamo ricevuto odio e accuse”

Per Luciano Benetton, il crollo del Ponte Morandi è stata solo "una disgrazia imprevedibile e inevitabile”. L'imprenditore veneto, intervistato da Repubblica, ritorna a parlare del drammatico incidente che ha causato la morte di 43 persone. Benetton respinge ogni accusa: “Chiunque ci conosce appena un po' non ha mai dubitato di noi, tutti sanno che non facciamo parte di quel capitalismo che è un'avventura tra politica e malaffare. Non siamo né papponi di Stato né razza padrona".

E poi aggiunge: "Qualcuno aveva interesse ad attaccare la politica dei precedenti governi e qualcuno, come appunto il Renzo manzoniano, magari ha creduto davvero che avessimo delle colpe e delle responsabilità”. Anche l’aeroporto di Fiumicino è gestito dalla famiglia Betton eppure“è nella classifica dei primi dieci aeroporti ed è il primo in Europa secondo l' Airport Council International (Aci), che per il secondo anno consecutivo lo ha premiato con l' Airport Service Quality Awards”, dice con orgoglio il patron del gruppo che si chiede: “Davvero si può credere che la stessa azienda sia virtuosa negli aeroporti e viziosa sulle autostrade?”.

A proposito delle sue idee politiche, infine, chiosa: "Come imprenditore rispetto e chiedo rispetto da tutti i governi. Io sono stato, molti anni fa, nel Partito repubblicano e rimango fedele a me stesso. In quelle forme e in quei limiti io, certamente, sono un uomo di sinistra".

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