La madrina del Festival di Venezia che fa la morale sugli immigrati

Elisa Sednaoui, modella e attrice radical-chic, si straccia le vesti per le storie degli immigrati e attacca chi si oppone all'invasione: "Siete razzisti"

La madrina del Festival di Venezia che fa la morale sugli immigrati

Una volta, il principale obiettivo dei comici nostrani erano le candidate di Miss Italia. Alla domanda "Qual è la cosa che desiderate di più?", tutte rispondevano accalorate "La pace nel mondo". Il Festival della banalità era diventato una scena da cabaret. Ma di dichiarazioni simili, spesso così vicine al sentire radical-chic tra tappeti rossi e litri di champagne, non mancano nemmeno ai tempi della crisi dell'immigrazione.

Non ne mancavano certo di icone buoniste in Italia. Se ne hanno a bizzeffe. Una in più non guasta mai: la madrina del Festival di Venezia, Elisa Sednaoui, si è eretta a paladina della difesa dei migranti. Classe 1987, ha fatto la modella, l'attrice ed è impegnata nel sociale. In una intervista su Repubblica dal titolo "Elisa Sednaoui: modella che sognava di far la diplomatica, oggi lotta per l'accoglienza", non si è fatta mancare nulla. Parole ad effetto sulle difficoltà degli immigrati (e gli italiani?), disegni tragici di un mondo da cui fuggono i migranti e l'appello accalorato all'accoglienza.

Anche la sua storia racconta una piccola migrazione. "Vent' anni fa arrivare a Milano o in Piemonte dall' Egitto è stata dura - ha detto a Rep. con un filo di voce - Ero figlia unica e avevo difficoltà a rapportarmi con quelli della mia età". In realtà la bella Elisa arrivata al Festival di Venezia, è figlia di un piemontese e di una egiziana, un po' lontana quindi dalla disgrazia del mare che affrontano gli immigrati che partono dalla Libia.

"Per questo - si legge nell'intervista - in tutto quello che faccio mi interessa portare avanti un discorso non solo di tolleranza ma di inclusione.

Cerco risposte alla domanda: come facciamo a stare insieme se siamo diversi?". Poi l'attacco a chi non vuole bloccare l'immigrazione incontrollata: "Siete razzisti".

Ci scusi, madrina del Festival. Non siamo degni del suo club buonista.

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