"Mailbombing" contro la Guardia Costiera: "Aprite i porti"

Una valanga di mail per intasare la casella mail della Guardia costiera. L'appello dei "buonisti "sui social

"Mailbombing" contro la Guardia Costiera: "Aprite i porti"

La Guardia Costiera italiana sulla vicenda della Lifeline e delle navi delle Ong nella giornata di ieri ha assunto una posizione chiara: ha invitato tutte le imbarcazioni ong a contattare Tripoli in caso di salvataggi evitando di chiamare Roma. Una scelta che cambia e non poco gli assetti nel Mediterraneo. Ma proprio la Guardia Costiera rischia di finire nel mirino dei buonisti con un'operazione lanciata sul web che potrebbe intasare la mail del centro di coordinamento. Alle 11 di questa mattina è infatti iniziato il "mailbombing" contro la Guardi Costiera con un messaggio anonimo lanciato sui social in cui si invita a tempestare di messaggi il comando centrale chiedendo la ripaertura dei porti."Richiesta di immediato ripristino delle operazioni di soccorso in mare nei riguardi delle navi ong", è l'oggetto del messaggio.

"Apprendiamo che la Guardia costiera italiana ha, nella giornata di venerdì 22 giugno, diffuso una nota, rivolta ai comandanti delle imbarcazioni che si trovano nella zona antistante la Libia, in cui si precisa di 'rivolgersi al Centro di Tripoli ed alla Guardia costiera libica per richiedere soccorso'", si legge.

"Facciamo appello al rispetto delle Convenzioni di diritto del mare, ma anche al profondo senso di umanità che ha sempre contraddistinto la Guardia Costiera Italiana: non si esima ora dalla salvaguardia delle persone, nel rispetto delle Convenzioni internazionali di diritto del mare". E così è scattata una vera e propria valanga di mail con il messaggio "aprite i porti" e "save is not a crime".

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