Seri guai giudiziari per l'ex campione di ciclismo Mario Cipollini, per il quale il pubblico ministero ha chiesto due anni e sei mesi di reclusione con l'accusa di maltrattamenti, lesioni e minacce nei confronti dell'ex moglie Sabrina Landucci e del suo nuovo compagno, l'ex calciatore Silvio Giusti. La requisitoria del pubblico ministero contro Mario Cipollini è stata molto dura e ha riassunto gli episodi sui quali si è fondata la sua richiesta. Episodi di violenza domestica ma non solo, che secondo il pm si configurerebbero come reati penali meritevoli di condanna. Cipollini ha sempre respinto le accuse, sia negando di aver usato violenza alla donna sia di averle puntato contro una pistola. Prossima udienza il 13 luglio quando la difesa di Cipollini sosterrà la sua arringa.
Tutto è partito dalla denuncia di aggressione sporta dalla Landucci nei confronti di Cipollini per un episodio accaduto all'interno del luogo di lavoro della donna, un centro sportivo nella periferia di Lucca, il 6 gennaio del 2017. Il racconto di quel giorno della donna, presente in aula a differenza dell'ex ciclista, è molto dettagliato: "Stavo lavorando come ogni giorno nel centro sportivo quando Mario mi ha aggredito davanti a colleghi e clienti. Mi ha afferrato il collo e poi mi ha sbattuto la testa contro il muro. Avevo lesioni, dolore sono dovuta andare al pronto soccorso". Queste le parole della donna quando testimoniò in aula sull'accaduto.
Nella richiesta di rinvio a giudizio ci sono anche presunte frasi minacciose che Cipollini avrebbe rivolto alla sua ex moglie e che sono state riportate in aula dalla difesa della donna. "Ti spacco tutto, ti ammazzo, sentirai il rumore delle ossa quando si spezzano", avrebbe detto l'uomo, tra le altre cose, alla Landucci. Le accuse di stalking, invece, si baserebbero sulle accuse di "di controlli sulle frequentazioni e sull’abbigliamento, nel danneggiare suppellettili, telefoni, biciclette, nonché l’autovettura". E ci sarebbe anche una minaccia armata tra gli atti d'accusa.
Ma tutto questo Mario Cipollini lo respinge categoricamente: "Non l’ho presa per il collo ma per un braccio.
La nostra storia era già finita nel 2002 siamo rimasti insieme per le figlie ma non c’era più nulla tra noi". Dopo la requisitoria del pubblico ministero l'ex ciclista non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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