Il procuratore capo di Civitavecchia Andrea Vardaro è tornato a parlare del caso di omicidio di Marco Vannini. Vardaro ha confermato il capillare sopralluogo da parte dei carabinieri avvenuto 30 minuti dopo l'episodio. Il pg lo ha fatto attravero le seguenti dichiarzioni riportate dall'agenzia Adnkronos: "Personale specializzato del Nucleo investigativo dei carabinieri di Ostia ha proceduto, quindi, al prelievo di sostanze ematiche rinvenute all'interno dell'immobile, poi trasmesse al Ris di Roma per le indagini di laboratorio. Subito dopo il decesso, pertanto, sono stati effettuati i rilievi necessari per l'accertamento dello stato dei luoghi".
Vardaro ha sottolineato: "Si è proceduto, inoltre, al prelievo dei residui di polvere da sparo sulle persone di Antonio, Martina e Federico Ciontoli e sui loro indumenti e nella stessa giornata è stato emesso un decreto urgente per intercettare le conversazioni di Antonio Ciontoli, dei figli e della fidanzata del figlio (tutti presenti nell'abitazione al momento dei fatti) mentre attendevano, nel corridoio della stazione dei carabinieri di Civitavecchia, il loro turno per essere sentiti dal pm". Ha infine aggiunto: "Le intercettazioni ambientali hanno contribuito in maniera determinante all'accertamento della dinamica dei fatti".
Marco Vannini: il pg assicura l'immediatezza delle indagini svolte
È recente la notizia dell'azione disciplinare mossa dal guardiasigilli Alfonso Bonafede verso il pm Alessandra D'Amore. L'azione è motivata da presunte inadeguatezze ed incompletezze delle indagini svolte per l'omicidio di Marco Vannini. Il ragazzo morì a Ladispoli (Roma) il 18 maggio 2015, presso la villa della fidanzata Martina. Vardaro ha precisato: "Sono stati raccolti elementi di prova che hanno consentito di richiedere il rinvio a giudizio di Antonio Ciontoli e dei suoi familiari per il reato di omicidio (doloso). Rinvio a giudizio che è stato successivamente disposto il giudice dell'udienza preliminare. A fronte della condanna di Antonio Ciontoli, da parte della Corte d'assise di Roma, per il reato di omicidio doloso, e dei familiari per il reato di omicidio colposo, questa procura ha proposto impugnazione con riferimento alla condanna, per omicidio colposo e non doloso, dei familiari di Antonio Ciontoli. L'impostazione della procura di Civitavecchia è stata condivisa anche dalla procura generale presso la Corte d'appello di Roma che ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza la corte di assise d'appello, che aveva riqualificato il fatto per tutti gli imputati come omicidio colposo.
Come è noto la Corte di Cassazione ha accolto l'impugnazione della procura generale". Ricordiamo come la corte di Cassazione abbia fatto decadere le precedenti condanne per Antonio Ciontoli (pena ridotta a 5 anni in appello) e i suoi famigliari, richiedendo il rifacimento del processo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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