Da diversi mesi oramai sono diventati oggetti indispensabili, senza i quali peraltro si rischiano multe salatissime: monouso, riutilizzabili, personalizzate, in giro se ne trovano veramente di tutti i tipi. Sono le mascherine, giudicate dagli scienziati e dai virologi di tutto il mondo indispensabili per tentare di ridurre il più possibile i rischi di contagio sin dai primi momenti di questa terribile pandemia.
Secondo l'Interpol - famosissima organizzazione internazionale dedita alla cooperazione di polizia e al contrasto del crimine - qualche malvivente a dire la verità piuttosto ingegnoso ha scoperto un altro modo di utilizzo delle mascherine: pare infatti che utilizzando il ferretto presente in moltissimi Dpi per fare aderire meglio il dispositivo al naso si possano addirittura aprire le manette.
Secondo quanto riportato dall'Ansa l'allarme lanciato dall'Interpol è molto serio, tanto che l'organizzazione stessa ha deciso di avvisare con tempestività le forze di polizia dei vari Stati. Anche il nostro Paese è stato raggiunto dalla notizia, raccolta dal ministero competente in materia, quello dell'Interno. Il Viminale ha successivamente diramato la segnalazione a tutte le Questure dello Stivale ed alle altre forze dell'ordine, specificando anche che nel nostro Paese non si registrano al momento casi del genere: "Non abbiamo avuto ancora casi di aperture delle manette - si legge nel documento - ma invitiamo tutti gli operatori a prestare la massima attenzione nelle fasi del fermo, trasporto e sorveglianza delle persone sottoposte a controllo di polizia. Al momento le segnalazioni sono arrivate dall'estero". Oltre all'informativa l'Interpol ha aggiunto un video dove viene mostrato come il ferretto sia stato utilizzato per aprire le manette.
Nella segnalazione inoltre è stato fatto ben presente un altro utilizzo illecito delle mascherine: queste ultime
possono essere utilizzate anche a mò di contenitore di droga. In alcuni casi infatti i dispositivi di protezione individuale sono già stati utilizzati per occultare ed introdurre all'interno delle carceri sostanze stupefacenti.
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