McDonald’s nella bufera: licenzia personale nero

La catena di fast food sotto accusa negli Stati Uniti per discriminazione razziale e molestie sessuali

McDonald’s nella bufera: licenzia personale nero

Licenziati per non essere adatti al profilo richiesto. È quanto successo – come riporta l’Nbc – a una dozzina di dipendenti neri di McDonald’s. Accade in tre ristoranti del Virginia e i lavoratori cacciati hanno prontamente intentato una causa contro la multinazionale del panino. Oltre alla discriminazione razziale, la catena è sotto accusa anche per molestie sessuali.

“All’improvviso mi hanno mandato via. Senza alcun motivo, se non per il fatto che non rientravo più nel profilo desiderato. Non avevo idea di cosa significasse non avere ‘il profilo giusto’ finché non ho visto tutti gli altri allontanati dal lavoro. Ho lavorato al McDonald’s per quasi 5 anni e sono sempre arrivato in orario ogni mattina alle 4.00 per aprire il negozio, e non ho mai avuto un richiamo disciplinare. Ero l’unica fonte di reddito per la mia famiglia”. Sono le amare e disperate parole di Willie Betts, che lavorava come cuoco per il fast-food.

Nella denuncia depositata presso la Corte Distrettuale si legge che i supervisori dei ristornati in questione avevano ribattezzato gli stessi come “ghetto store” e che chiudevano un occhio se a commettere un errore era un bianco. Venendo invece alle molestie denunciate, un responsabile avrebbe palpato cosce e glutei di alcune dipendenti, promettendo migliori condizioni di lavoro in cambio di favori sessuali.

Pamela Marable, una delle querelanti, accusa i vertici dell’azienda: "Gli abbiamo chiesto di aiutarci a riprenderci i nostri posti di lavoro, ma ci hanno detto di rivolgersi direttamente al franchisee che ci ha fatto fuori. McDonald's monitora costantemente tutto quello che facciamo – dalla velocità del servizio al nostro modo di sorridere ai clienti – ma quando proviamo a raccontare le discriminazioni subite, si girano dall’altra parte, dicendo che non è un loro problema”.

La National Association for the Advancement of Colored People combatte al fianco dei neri licenziati e per bocca del suo responsabile in Virginia, Kevin Chandler, promette battaglia: “La discriminazione subita sembra appartenete a un’altra epoca, ma purtroppo è una realtà del presente. McDondal’s si deve assumere la responsabilità per il trattamento disumano subito da queste persone”. E la causa è stata sposata anche dal movimento “Fight for 15$”, che ha lanciato un numero verde per i dipendenti di McDonald’s di tutto il Paese così da segnalare casi di molestie e abusi sul posto di lavoro.

La multinazionale non è si è chiusa nel silenzio,

chiarendo con un comunicato la sua posizione in merito allo scandalo : “McDonald’s ha abbracciato da sempre la diversità dei dipendenti e la discriminazione è totalmente in contrasto con i nostri valori”.

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