Due medici sono indagati per omicidio colposo: il ginecologo della coppia che ha sporto denuncia e un medico operante nella struttura ospedaliera Villa Malta di Sarno, comune in provincia di Salerno. La procura di Nocera Inferiore ha avviato un’indagine in seguito alla denuncia esposta dai genitori del piccolo nato morto al momento del parto. Si stanno ancora aspettando gli esiti dell’autopsia effettuata sul corpicino del bimbo, che dovrebbero essere depositati verso metà febbraio. Il dramma ha avuto inizio lo scorso 7 novembre quando una giovane mamma di 23 anni, prossima a dare alla luce il suo bambino, decise di recarsi d’urgenza al pronto soccorso per forti dolori e perdite di colore verde.
Per i medici mamma e feto stavano bene
Come riportato da Il Mattino.it, la donna era stata subito trasferita in reparto per effettuare una visita ginecologica specifica attraverso uno specolo e un tracciato. Secondo i medici che l’hanno avuta in cura la situazione era regolare, sia per la mamma che per il nascituro. La 23enne si trovava alla trentaseiesima settimana di gravidanza. Le strane perdite erano, secondo i camici bianchi, attribuibili a una infezione che doveva essere curata con l’utilizzo di ovuli interni.
Il piccolo non si muoveva
Una volta dimessa dall’ospedale, la ragazza ha fatto ritorno nella sua abitazione. Accusava ancora leggeri dolori, ma sentiva il bambino muoversi in grembo. Il giorno seguente però la situazione è andata via via peggiorando. I dolori continuavano a essere presenti ma non sentiva più il piccolo che si muoveva nella pancia. Preoccupata, verso le 20,30 ha quindi deciso di ritornare in ospedale. Anche perché aveva provato a telefonare al suo ginecologo di fiducia che stava seguendo la gravidanza, ma non era riuscita a parlare con lui.
Il bimbo era morto in grembo
L’esito di un secondo tracciato è stato terribile per la giovane madre: il bimbo era morto e non vi era più nulla da fare. A quel punto è stato detto ai genitori che era necessario un parto naturale e non un cesareo, che però la coppia ha chiesto. Secondo quanto riferito la 23enne è quindi rimasta in reparto tutta la notte, fino alle 6,30 del giorno seguente, quando le è stato fatto il cesareo.
La coppia ha poi deciso di sporgere denuncia in modo che si riesca a ricostruire quanto avvenuto e a trovare eventuali responsabili. Mamma e papà, residenti a San Giuseppe Vesuviano, hanno detto di non aver avuto nessun problema durante la gestazione. La coppia è ora assistita dal loro avvocato di fiducia, Nadia Mohammed Taha.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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