In Molise arrivano i camici bianchi militari. Dopo l'allarme lanciato ieri dal commissario alla Sanità della Regione Angelo Giuliani, che sottilineava la carenza di medici nei reparti, tanto da rischiare la chiusura di alcuni centri, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri ha "aperto" all'arrivo degli operatori sanitari militare negli ospedali civili.
I medici dell'esercito potrebbero arrivare in Molise, per coprire l'organico mancante. Il presidente della Federazione, Filippo Anelli, però, mette in guardia dalla misura tampone, che può funzionare solo se "per sostituire i colleghi, vengano chiamati colleghi della sanità militare che siano specialisti nelle branche scoperte". Ma, al di là dell'emergenza locale, la carenza di specialisti è un problema che riguarda tutta Italia e, per questo, "la sua gestione non può essere lasciata in mano alle singole regioni ma va gestita a livello centrale". Secondo il presidente della Fnomceo "non servono misure emergenziali locali, che finiscono per forza di cose per essere incoerenti e disorganiche. Quella che occorre è una programmazione seria ed efficace del fabbisogno di specialisti". Non solo. C'è bisogno anche di un piano nazionale, che permetta agli ospedali di assume gli specializzandi dell'ultimo anno: "Questo metterebbe subito a disposizione 5000 medici pronti ad essere impiegati nel Servizio sanitario nazionale e, nel contempo, consentirebbe di liberare 5000 borse per formare i colleghi già laureati e che non trovano posto nelle Scuole di Specializzazione".
Scettico sulla misura anche il presidente della Regione Molise, Donato Toma, che chiarisce di essere "contrario a soluzioni non strutturali estemporanee". E aggiunge che "non siamo in zona di guerra e ho sempre ritenuto che per fronteggiare la carenza si sarebbe dovuto ricorrere ad altre soluzioni. Spero che questa ipotesi, qualora diventi realtà, non danneggi la reputazione della nostra sanità regionale".
Anche Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao Assomed, l'Associazione medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale, è contrario alla proposta dei
camici bianchi militari e definisce la misura-tampone una delle "soluzioni fantasiose quanto precarie, segno del fallimento delle politiche di programmazione dei fabbisogni specialistici degli ultimi 10 anni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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