Una strana vicenda quella accaduta sabato scorso nel catanese. Un 50enne pregiudicato, che stava scontando con i domiciliari una condanna per furto di generi alimentati, dopo l'ennesimo litigio con la moglie ha deciso di "evadere" dalla propria abitazione.
L’uomo così, dopo essersi levato il braccialetto elettronico, si è presentato davanti al carcere di Giarre a circa 30 chilometri da luogo in cui viveva. Una volta arrivato davanti all'ingresso del penitenziario il 50enne ha citofonato e ha chiesto agli agenti di polizia dell'istituto detentivo di essere messo in cella. "Non ne posso più, meglio stare in galera che con lei tutto il giorno". A questa strana quanto inusuale richiesta, il personale del carcere ha avvertito i carabinieri che, peraltro, erano sulle tracce dell'uomo a seguito della perdita del segnale inviato dal braccialetto elettronico. L'uomo, raggiunto dai militari, ha detto che aveva scelto Giarre perché la detenzione sarebbe stata più tranquilla rispetto al carcere di Piazza Lanza di Catania.
Successivamente il “fuggitivo” è stato portato in caserma in attesa del giudizio per direttissima arrivato ieri mattina, ma la sentenza, probabilmente, non era quella sperata dal pregiudicato.Il 50enne, difatti, è stato condannato per tentata evasione ma la pena non sarà scontata in cella come desiderava, ma nuovamente in casa sua e in compagnia della moglie da cui aveva tentato la strana evasione.
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