"Subito dopo la strage di Nizza cominciarono a arrivarci immagini terribili di corpi a terra, che ci siamo ben guardati dal mettere in onda (e ci mancava altro). Non ho voluto pubblicare mai le immagini delle esecuzioni dei tagliagole, ma neanche quella foto terribile del bambino Aylan esanime sulla spiaggia di Bodrum. Non credo alle immagini simbolo, che dovrebbero risvegliare le coscienze, come se spettasse a noi decidere terapie d'urto per chi ci segue. Il nostro compito è informare, non formare le coscienze”. Enrico Mentana, direttore del tg La7, con un post su Facebook si inserisce nel dibattito su quali immagini è bene mostrare e quali no, nato dopo la decisione del quotidiano Le Monde di non voler più mostrare le foto che ritraggono le vittime di quella strage.
Mentana: "Se non vi piace, cambiate canale ma non censurateci"
Il direttore spiega che, se da un lato è giusto pretendere la netta separazione dei fatti dai commenti, dall’altro non si può chiedere ai giornalisti di censurarsi. “Voi potete farlo, non leggendo, spegnendo o cambiando canale, o scegliendo mediatori più affini”, scrive Mentana rivolgendosi ai suoi telespettatori. “Un conto sono immagini o notizie gratuitamente impressionanti, che sono fuori dalla nostra missione, un conto documenti scritti o visivi che sono parte essenziale della narrazione dei fatti”, spiega il direttore che, poi, si domanda “Quante volte avete visto le immagini crude ed esplicite dell'attentato di Dallas contro Kennedy?” e “Che senso ha, si chiede qualcuno, andare in diretta sui fatti di Monaco?”.
Mentana sui fatti di Monaco: "Attaccata la nazione più importante d'Europa"
La risposta, secondo Mentana, è insito nel fatto in quanto tale, un’azione che ha bloccato la Germania, la nazione“più importante d’Europa”, per otto “lunghissime ore”. Se il suo tg non fosse andato in onda in diretta “saremmo venuti meno al nostro dovere informativo”, anche se, sottolinea Mentana “poi, certo, si può sbagliare, come tutti quelli che fanno con passione e senza risparmiarsi il loro mestiere”.
“Ma i tempi difficili che stiamo vivendo – conclude il direttore de La7 - esigono un grande impegno anche da chi fa informazione: sapendo che comunque fuori dal cantiere c'è sempre lo sfaccendato che ti guarda e ti spiega che i mattoni non si allineano così. Ma almeno ti tiene compagnia”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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