Ha tirato fuori il coltello. Quindi lo ha aggredito e gli ha piantato la lama nella carne. Così, per difendersi da quell'immigrato che gli si faceva contro con aria minacciosa e che poi lo colpiva senza alcuna pietà, il carabiniere ha estratto una pistola e ha colpito il migrante ammazzandolo sul colpo. Finisce così in tragedia una lite fra due immigrati esplosa nella tendopoli di San Ferdinando a Rosarno. Il militare era intervenuto per calmare i due esagitati ed è finito per doversi difendere da un'aggressione che avrebbe anche potuto strappargli la vita.
Imn un'Italia, in estrema difficoltà per i continui sbarchi, infiamma l'emergenza immigrazione. Il bollettino da oggi è degno di un Paese in guerra. Nel Cagliaritano sono esplose due rivolte, in due centri di accoglienza diversi. In uno ha rischiato la pelle una mediatrice culturale, nell'altro un gruppo di eritrei se le sono date di santa ragione finché non sono intervenuti i carabinieri. Insomma, la stessa dinamica di quanto è successo a Rosarno. Solo che nella tendopoli reggina, che ospita centinaia di braccianti, provenienti soprattutto dall'Africa, impiegati durante la stagione invernale nella raccolta degli agrumi in tutta la piana di Gioia Tauro, c'è scappato pure un morto.
Il carabiniere è intervenuto in seguito alla segnalazione di una lite fra due extracomunitari, forse legata al furto di una sigaretta (guarda il video). Quando i militari sono arrivati, uno dei migranti ha estratto un coltello colpendo tre volte il militare che per reazione ha sparato. L'extracomunitario è morto sul colpo, mentre il carabiniere è rimasto ferito al braccio e a un occhio ma non sarebbe in pericolo di vita. Insieme a lui sono rimasti feriti anche altri tre carabinieri che, al loro arrivo alla tendopoli, sono stati accolti con un fitto lancio di oggetti. Un grosso pezzo di ferro ha colpito alla fronte uno dei militari procurandogli una profonda ferita.
Il 7 gennaio del 2010, in seguito al ferimento di due di loro con una carabina ad aria compressa, i migranti diedero vita a una notte di guerriglia urbana. Armati di spranghe e bastoni, attarversarono le strade di Rosarno distruggendo auto, finestre di abitazioni e incendiando cassonetti dell'immondizia.
Solo l'intervento di Carabinieri e Polizia in assetto antisommossa riportò la calma, dopo cariche di alleggerimento e sassaiole. Gli immigrati, ospitati in una fabbrica dismessa alla periferia della cittadina, furono poi trasferiti in una tendopoli, nel comune di San Ferdinando, allestita dalla Regione Calabria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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