Dopo le coop adesso tocca anche alla Caritas. Poche risorse e scatta la fuga dai bandi delle prefettura per l'accoglienza dei migranti. È il caso della Caritas di Treviso e Vittorio Veneto che ha deciso di rinunciare alla gara di appalto per l'assegnazione dei servizi di accoglienza. Come riporta oggitreviso, con l'entrata in vigore del "Decreto immigrazione e sicurezza" le risorse destinate a questo tipo di servizi sono state ridotte. Da qui il rifiuto da parte delle coop e della Caritas di partecipare alle gare. E la Carutas non usa giir di parole per spiegare la sua scelta parlando proprio di "risorse insufficienti".
L'attacco che arriva dalla Caritas è abbastanza chiaro: "Risorse sufficienti per svolgere quello che noi riteniamo essere un adeguato supporto normativo nell'iter legale di riconoscimento del proprio status e la presa in carico delle situazioni di fragilità psicologica o sanitaria. A concludere con noi il progetto - spiegano i raprresentanti degli operatori - sono circa 150 persone, alcune delle quali rischiano di interrompere il percorso di inclusione avviato nelle comunità e sul quale tanti di loro hanno investito molto in termini di impegno e di energie". Poi, sempre gli operatori, dichiarano i motivi per cui è arrivato il passo indietro rispetto al bando: "Constatato che il sistema di accoglienza diffusa da noi costruito viene messo oggi in crisi - è la conclusione - riteniamo non ci siano più le condizioni per poter partecipare agli 'affidamenti ponte' proposti dalla Prefettura di Treviso o all'eventuale nuovo bando sui servizi di accoglienza".
E su questo episodio è intervenuto il vicepremier, Matteo Salvini che sulla sua pagina Facebook ha risposto alle critiche: "La mangiatoia è finita, chi speculava con margini altissimi per fare "integrazione", spesso con risultati scarsissimi, dovrà cambiare mestiere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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