Migranti, Ong annunciano stop alle missioni: "Ce lo impone la pandemia"

Mediterranea annuncia lo stop alle missioni di salvataggio in un comunicato: "Congelata l'attività operativa in mare, ce lo impone la pandemia"

Migranti, Ong annunciano stop alle missioni: "Ce lo impone la pandemia"

"Eravamo pronti a ripartire, con la tenacia e la determinazione di sempre: pronte le navi, pronti gli equipaggi, ma lo svilupparsi della pandemia nella quale ci troviamo immersi, e le sacrosante misure adottate per tentare il contenimento del contagio, e per tentare di salvare le persone più fragili ed esposte, ci impone oggi congelare l’attività operativa in mare". Con una lettera ai sostenitori la Ong Mediterranea annuncia lo stop temporaneo delle attività di soccorso ai migranti nel Mare Nostrum.

La nave Mare Jonio e il veliero Alex, che erano stati da poco dissequestrati e riconsegnati all’organizzazione non governativa, rimarranno ancorati nel porto di Licata, in Sicilia. Le missioni, dunque, sono "congelate", fino a quando “l’emergenza Covid-19 renderà possibile tornare ad essere operativi". "Gli effetti di questa scelta obbligata ci fanno soffrire, perché in mare c’è chi rischia la morte ogni giorno – continua il comunicato - dopo tre settimane di maltempo, le partenze sono inevitabilmente ricominciate".

Mediterranea ha poi annunciato che i medici e paramedici che fanno parte dell’organizzazione in queste ore si sono messi a disposizione degli ospedali italiani e della Protezione civile per far fronte all’emergenza coronavirus. "La drammaticità della pandemia che stiamo affrontando – aggiungono però dalla Ong - non può portare al silenzio rispetto agli altri orrori che continuano a straziare il mondo". Tra questi ci sono la situazione nella provincia di Idlib, in Siria, e i respingimenti dei migranti al confine tra Grecia e Turchia.

Ferma in porto anche la Ocean Viking, ancorata a Pozzallo, dove i migranti salvati nelle scorse settimane hanno dovuto osservare un periodo di quarantena di 14 giorni. Anche Sea Watch resta ormeggiata a Messina. "Non c'è virus che possa fermare la disperazione di chi fugge dalla guerra e dalla violenza", scriveva qualche giorno fa su Twitter la Ong spagnola Open Arms. "Non ci sono navi umanitarie in mare, questi uomini, donne e bambini devono essere soccorsi", è l’appello che arriva dall’equipaggio del rimorchiatore bloccato da qualche settimana per lavori di manutenzione.

A Repubblica la portavoce della Ong spagnola assicura che i volontari stanno cercando un modo per poter "tornare in mare in sicurezza". Le partenze dalle coste libiche, assicura l’attivista, proseguono con o senza coronavirus. Secondo un’altra Ong, Alarm Phone, sarebbero stati centinaia i migranti partiti lo scorso fine settimana e costretti a tornare in Libia.

L’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni parla di 400 persone che si sono imbarcate nelle giornate di sabato e domenica, e sono state respinte dopo l'intervento del centro di coordinamento dei salvataggi di Malta, in collaborazione con l’agenzia europea Frontex e la guardia costiera Libica.

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