"Pronto, Italia? La Ocean Viking ha chiesto un porto per le 213 persone a bordo, Malta l'ha negato, l'Italia ancora non ha risposto. A bordo ci sono molti bambini e fa freddo. Quando lo diamo un porto sicuro, come prevedono leggi e convenzioni internazionali?". Il messaggio, che arriva direttamente dall'account Twitter di Cecilia Strada, ex presidente di Emergency e figlia del suo fondatore, il medico Gino Strada, ha affidato ai caratteri del social la sua accusa a chi, a suo avviso, non risponde a chi chiede rifugio nel Paese. Il tweet, infatti, si conclusdo con l'hashtag #fateliscendere.
Pronto, Italia? La #OceanViking ha chiesto un porto per le 213 persone a bordo, Malta l'ha negato, l'Italia ancora non ha risposto. A bordo ci sono molti bambini, e fa freddo. Quando lo diamo un porto sicuro, come prevedono leggi e convenzioni internazionali? #fateliscendere
— Cecilia Strada (@cecilia_strada) November 23, 2019
I migranti salvati
Proprio nelle ultime ore, infatti, tre navi con 367 migranti a bordo, soccorsi nel Mediterraneo, sono alla ricerca di un "porto sicuro". Dopo l'intensificarsi delle partenze dalla Libia, infatti, si moltiplicano anche i soccorsi delle organizzazioni non governative. Quelli a cui fa riferimento Strada nel suo tweet sarebbero le più di duecento persone, salvate in tre diversi interventi, chein questo momento si trovano sulla "Ocean Viking", la nave gestita da Sos Mediterranée e Medici senza frontiere. Altri 73 si troverebbero, invece, sulla Open Arms e 79 persone avrebbero trovato soccorso sulla Aita Mari, delle omonime ong spagnole. L'ultimo allarme, raccolto da Alarm Phone e riguardante un'imbarcazione in difficoltà con una settantina di persone, è stato raccolto dalle autorità maltesi che nella notte sono intervenute mettendo in salvo i migranti.
Il caso Open Arms
La notizia del salvataggio di 73 persone da parte di Open Arms era arrivata due giorni fa e ad annunciarlo erano stati proprio i membri dell'organizzazione, tramite il loro canale Twitter.
#ULTIMAORA
— Open Arms IT (@openarms_it) November 21, 2019
Soccorsa all'alba una barca alla deriva a rischio naufragio con 73 persone a bordo: 69 uomini, 4 donne, 2 bimbi di 4 e 3 anni e 24 minori che viaggiavano soli.
Casi di shock traumatico, ustioni di 2 e 3 grado, ferite da armi da fuoco, ipotermia grave, disidratazione. pic.twitter.com/J5hTQdv5e5
L'operazione era stata svolta in un tratto di mare non lontano dalla Libia.
In questo caso, a differenza di quanto accaduto il 26 ottobre scorso con la nave di salvataggio Alan Kurdi, non sono stati riscontrati scontri con la Guardia costiera libica. Su quella nave, tra i migranti salvati, ci sono quattro donne e 24 minori, tra cui numerosi bambini (alcuni di loro non accompagnati).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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