Migranti sulla Mare Jonio: ​"Ora dateci un porto sicuro"

La nave umanitaria salva 29 persone in mare e chiede un approdo al centro di coordinamento italiano e sfida il Viminale

Migranti sulla Mare Jonio: ​"Ora dateci un porto sicuro"

La Mare Jonio torna a sfidare il Viminale. Ancora una volta la nave dell'ong Mediterranea recupera migranti in mare e chiede un porto sicuro. Questa volta è la stessa Mediterranea ad annunciare il salvataggio sul suo profilo Facebook: "La Mare Jonio ha appena soccorso 29 persone (1 bimba di 1 anno, 3 donne di cui una incinta) da un gommone in avaria in acque internazionali, 40 miglia al largo della Libia. Abbiamo chiesto immediatamente un porto sicuro al centro di coordinamento italiano. Immensa gioia per le 29 vite tratte in salvo". Di fatto con il ministero degli Interni potrebbe aprirsi un nuovo fronte di scontro.

"Un conto è una nave della Marina Militare, che attraverso il suo ministro di riferimento si assumerà le proprie responsabilità, un altro una nave di privati o dei centri sociali come la Mare Jonio. Per loro, i porti restano chiusi", ha tuonato Matteo Salvini. Che poi ha aggiunto: "Ci sono 29 migranti salvati da una Ong di un centro sociale, questi non arriveranno mai in Italia, gli sbarchi sono calati del 92%, in Italia arriva chi ha il permesso, con i soldi risparmiati si assumeranno 8mila uomini nelle forze dell'ordine".

Proprio questa mattina il ministro aveva sottolineato che i porti italiani "restano chiusi". Il Viminale è già impegnato in un duello con la Difesa dopo il salvataggio di 40 migranti da parte di una unità della Marina in acque libiche.

Il ministro Salvini ha immediatamente ribadito la sua posizione sui porti: "Seguo la vicenda di una nave della Marina militare che, in acque libiche, ha raccolto 40 immigrati. O si lavora tutti nella stessa direzione - ha spiegato -, oppure non può esserci il ministro dell’Interno che chiude i porti e qualcun altro che raccoglie immigrati. Quindi è vero che bisogna chiarire alcune vicende all’interno del governo". La Marina ha poi replicato spiegando il suo intervento con una nota: "La piccola imbarcazione imbarcava acqua ed era in procinto di affondare. Il pattugliatore, in aderenza alle stringenti normative nazionali ed internazionali è intervenuto salvando i 36 a bordo, tra cui 2 donne e 8 bambini: per loro è attualmente in atto la verifica delle condizioni di salute e delle relative identità, in stretto coordinamento con le competenti autorità nazionali".

Su questo caso è intervenuto anche il premier Conte: "Ho avuto già la disponibilità di Malta,

Francia e Lussemburgo a prenderne alcuni. Attendo la risposta, ma c’è un’apertura, di Germania, Spagna e Portogallo". Ma archiviato il caso Marina potrebbe aprirsi un nuovo braccio di ferro (l'ennesimo) sulla Mare Jonio.

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