Abusava del figlio e lo costringeva a guardare mentre consumava dei rapporti sessuali con il loro cane. È questo l'incubo che un uomo di 37 anni ha fatto vivere un bambino di Milano alla fine del 2016.
Le indagini sono partite solo quando il piccolo ha trovato il coraggio di confessare tutto a una professoressa. Le violenze sessuali sarebbero iniziate quando il padre uscì dal carcere dove era stato rinchiuso dopo essere stato beccato con venti chili di hashish in auto. Era stato condannato a tre anni ma, dopo qualche mese, tornò a casa e, come riporta Milanotoday, iniziò a obbligare il ragazzino ad avere rapporti sessuali con lui e ad assistere ad atti sessuali tra lui e il cane di famiglia. Il tutto avveniva con il complice silenzio della moglie che, pur sapendo, non ha mai denunciato l'uomo per il quale il tribunale, su richiesta della polizia, ha disposto per un provvedimento di sorveglianza speciale di due anni.
Dalla questura fanno sapere che questo è un modo per assicurare alle vittime che il loro incubo sia davvero finito e di provare a "recuperare" i "mostri", cercando di regalare anche a loro una seconda opportunità.
L'uomo, una volta libero, per due anni dovrà stare ad almeno mille metri di distanza dal figlio ed evitare qualsiasi contatto con lui, oltre a iniziare obbligatoriamente un percorso terapeutico con un criminologo. In caso di inosservanza, ritornerà immediatamente in carcere.
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