Milano, veleni in procura: la Cassazione conferma il trasferimento di Robledo

Le Sezioni Unite hanno rigettato il ricorso del magistrato: "Il trascorrere ulteriore del tempo non avrebbe fatto altro che aggravare ulteriormente la già particolare urgenza emersa"

Milano, veleni in procura: la Cassazione conferma il trasferimento di Robledo

È stato legittimo trasferire "d'urgenza" Alfredo Robledo, ex aggiunto alla procura di Milano, al Tribunale di Torino. La conferma è arrivata dalle Sezioni unite civili della Corte di Cassazione che hanno rigettato il ricorso presentato dal magistrato contro l'ordinanza con cui la disciplinare del Csm, nello scorso febbraio, dispose il trasferimento di Robledo.

Al centro del procedimento disciplinare, i rapporti tra il magistrato e l'avvocato della Lega Nord, Domenico Aiello. La motivazione dell'ordinanza del Csm, si legge nella sentenza depositata oggi a piazza Cavour,"in sostanza incentrata sull'accertamento del "rapporto privilegiato" dell'avvocato Aiello con il dottor Robledo, "in vistà dello scambio di favori", inequivocabilmente emerso soprattutto dalle conversazioni tra gli stessi, appare senz'altro congrua - rileva la Cassazione - in relazione alla delibazione della sussistenza dei "gravi elementi di fondatezza dell'azione disciplinare" che qui interessa, fatto salvo ogni approfondito accertamento in ordine alla sussistenza degli addebiti, riservato al giudizio di merito".

Appare "evidente - aggiunge la Suprema Corte - che, per le considerazioni svolte, legittimamente la sezione disciplinare, in sostanza, ha senz'altro riscontrato anche la sussistenza dei "motivi di particolare

urgenza". Del resto, nel quadro evidenziato - conclude la sentenza - è indubbio che il trascorrere ulteriore del tempo non avrebbe fatto altro che aggravare ulteriormente la già particolare urgenza emersa".

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