Il milione di casi e l'unità che serve

Ieri in Italia si è superato il milione di contagiati. Un cittadino su sessanta è stato quindi colpito dal virus, ma il numero probabilmente è assai più alto

Il milione di casi e l'unità che serve

Ieri in Italia si è superato il milione di contagiati. Un cittadino su sessanta è stato quindi colpito dal virus, ma il numero probabilmente è assai più alto, se si considerano anche le persone che in questi nove mesi l'hanno avuto senza neppure accorgersene o che sono sfuggiti ai conteggi ufficiali. È una cifra che fa impressione, e ancora non è finita. Prendiamo atto che circa la metà dei contagiati è stata asintomatica e non ha avuto bisogno di cure, i sintomatici e i malati restano comunque un numero troppo alto per poterli curare tutti nelle strutture sanitarie pubbliche e private e il motivo è presto detto: mettendoli tutti insieme (day hospital, ricoveri ordinari e terapie intensive) e nella teorica e assurda ipotesi di requisirli, i posti letto in Italia raggiungono a mala pena i duecentomila.

Questo per dire quanto grande e complesso sia il problema. Per risolvere il quale non bastano i decreti domenicali del presidente del Consiglio, serve uno sforzo enorme sia dal punto di vista sanitario che economico. Uno sforzo che questa maggioranza, per le sue divisioni e fragilità, non è in grado di fare, altrimenti lo avrebbe già fatto. Preso atto che in questo momento non ci può essere un altro governo - un cambio di guida sarebbe la via maestra - servirebbe uno sforzo per costruire, limitatamente ai temi economici e sanitari, una diversa maggioranza parlamentare aprendo all'opposizione non a parole, ma nei fatti.

E in questo senso le parole di ieri del segretario Pd Zingaretti, su una possibile apertura a una condivisione ufficiale della stesura della legge finanziaria, sono un segnale da non sottovalutare.

È una operazione delicata e rischiosa un po' per tutti, vuoi per l'avversione degli elettori del Pd e del centrodestra a qualsiasi formula che rimandi a un inciucio di montiana memoria, vuoi per la paura di Conte di perdere il controllo assoluto della situazione.

Ma sarebbe l'unica strada percorribile nell'interesse degli italiani, sani e malati. Ciò che in tempi di pace suscita scandalo, in tempi di guerra può essere salvifico.

Con un milione di infetti e centinaia di morti al giorno non è il momento di avere la puzza sotto il naso.

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