Minacce di morte a Don Ciotti, archiviata la posizione di Totò Riina

Totò Riina non andrà processo per le minacce di morte rivolte verso Don Ciotti mentre si trovava in carcere: per il gip non c'è reato

Minacce di morte a Don Ciotti, archiviata la posizione di Totò Riina

Il gip di Milano Anna Magelli ha archiviato la posizione di Totò Riina nel procedimento che vedeva imputato il boss mafioso per le minacce pronunciate contro don Luigi Ciotti.

Secondo il gip perché si configuri il reato di minaccia è necessaria una relazione tra chi minaccia e chi viene minacciato che, in questo caso, non c'è stata. Le frasi vennero pronunciate nel settembre del 2013 da Riina durante una conversazione con un presunto appartenente alla Sacra Corona Unita durante l'ora d'aria nel carcere di Opera.

Tra le altre cose, il boss disse: "Ciotti, putissimu pure ammazzarlo". Parole che, per il giudice, avevano effettivamente "efficacia intimidatoria", ma Riina non aveva in quel frangente il potere di farle arrivare all'esterno del carcere. La Procura aveva chiesto l'archiviazione nei mesi scorsi ma don Ciotti si era opposto all'archiviazione tramite il suo avvocato Enza Rando.

Il 29 maggio scorso si era svolta un'udienza per discutere l'opposizione all'archiviazione e il gip si era riservato. Oggi è arrivato l'epilogo della vicenda. "Non ho paura. Il nostro impegno, quello di Libera, non si ferma ma va avanti", aveva detto ai cronisti il sacerdote al termine dell'udienza.

'U Curtù si trova attualmente ricoverato nell'ospedale del carcere di Parma in attesa che il Tribunale di Bologna decida sulla richiesta di scarcerazione

proposta dai suoi avvocati dopo che la Cassazione ha invitato i giudici della Sorveglianza a effettuare ulteriori accertamenti sulle sue condizioni di salute e sull'attualità della sua pericolosità sociale.

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