Un "fantasma" inseguiva Elisa? "Vi dico cosa c'è dietro quel video"

Il Cecil Hotel di Los Angeles è stato teatro di crimini e morti misteriose. Come quella di Elisa Lam, protagonista della prima stagione di una nuova serie firmata Netflix: "Il caso del Cecil Hotel"

Un "fantasma" inseguiva Elisa? "Vi dico cosa c'è dietro quel video"

Il 19 febbraio del 2013 viene rinvenuto il corpo senza vita di una giovane studentessa canadese di origini cantonesi all'interno di una cisterna del Cecil hotel di Main Street, nella Downtown di Los Angeles. Si tratta di Elisa Lam, 21 anni, morta in circostanze sospette e apparentemente inspiegabili. Omicidio? Suicidio? Svariate furono le ipotesi formulate dagli inquirenti sul decesso della giovane, che pare fosse affetta da disturbo bipolare e sottoposta a terapia farmacologica. Gli ultimi istanti di vita della ragazza, blogger appassionata di viaggi, sono stati immortalati dalle telecamere interne all'ascensore dell'albergo. In quel video di pochi minuti, Elisa appare visibilmente agitata e "fuori fuoco": agita le mani in modo apparentemente inspiegabile poi, si copre le orecchie. Qualcuno la perseguita? Se sì, chi? "Elisa non si è suicidata, è morta per cause accidentali mentre era in preda a un disturbo psicotico. Ci sono analogie col caso di Viviana Parisi ed Elena Ceste", chiarisce a ilGiornale.it la dottoressa Ursula Franco, criminologa esperta in psicosi che si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari. Alla misteriosa morte di Elisa Lam è dedicata la prima stagione della nuova serie Netflix, "Il caso del Cecil Hotel", in onda a partire dal prossimo 10 febbraio.

Nel video delle telecamere di sorveglianza, Lam mostra un comportamento insolito. Da chi o da cosa scappa?

"Ciò che si osserva in quel video non sono altro che i sintomi di un disturbo psicotico acuto, caratterizzato da un evidente delirio persecutorio, a causa del quale la ragazza tenta di nascondersi nell’ascensore".

A un certo punto sobbalza, poi si porta le mani alle orecchie. Come lo spiega?

"È preda di allucinazioni uditive a causa delle quali si copre le orecchie con le mani e da allucinazioni visive che la inducono a parlare con soggetti invisibili".

Qualche istante dopo raggiunge verosimilmente il tetto dell'albergo. Cosa accade a quel punto?

"La giovane Elisa Lam raggiunse il tetto dell’hotel da una delle scale di sicurezza e in preda a un delirio persecutorio. In un ultimo tentativo di nascondersi ai suoi immaginari persecutori si calò dalla botola nella cisterna, dove affogò, non prima di essersi denudata".

Dunque si è suicidata?

"Elisa non si è suicidata, è morta per cause accidentali mentre era in preda a un disturbo psicotico. La psicosi induce una perdita del contatto con la realtà, che riduce fortemente le capacità critiche e conduce frequentemente a mettere in pratica comportamenti anomali che, a causa dell’assenza di capacità critica dovuta alla compromissione intellettiva, possono risultare anche pericolosi, a volte fatali".

Perché allora si sarebbe denudata?

"Il fatto che Elisa si sia denudata ci conferma il disturbo psicotico. Il denudamento è infatti una tra le anomalie del comportamento che possono manifestarsi nei soggetti psicotici".

L’autopsia non ha riscontrato presenza di sostanze droganti nel sangue. È possibile che fossero già state smaltite quando il corpo è stato recuperato due settimane dopo?

"Un disturbo psicotico può essere sì secondario all’abuso di alcool e droghe, ma anche primario".

Cosa esclude in definitiva l'ipotesi di un omicidio?

"L’autopsia psicologica e quella vera e propria permettono di concludere che si trattò di morte accidentale e di escludere sia l’omicidio sia il suicidio. Per quanto riguarda l’autopsia psicologica, i filmati sono la riprova del fatto che, poco prima scomparire, la Lam era in preda a un disturbo psicotico ed era sola. Inoltre nei giorni precedenti alla sua scomparsa alcuni ospiti del Cecil Hotel che alloggiavano nella stessa stanza della Lam si erano lamentati con la direzione di alcuni suoi bizzarri comportamenti, tanto che dopo due giorni le fu assegnata una camera singola".

L'autopsia del medico-legale conferma la morte accidentale?

"Per quanto riguarda invece l’autopsia vera e propria, il coroner, dopo aver escluso l’omicidio per l’assenza di traumi e segni di violenza sessuale sul cadavere, ha concluso per una morte accidentale da annegamento".

È certo che Elisa fosse affetta da bipolarismo. Questa patologia è tale da condurre a un'azione autolesiva?

"Certamente, in fase depressiva il paziente può togliersi la vita, in fase maniacale può perdere la vita accidentalmente a causa della compromissione della capacità critica".

Il suo cellulare non è mai stato ritrovato. Come lo spiega?

"È un dato di nessuna rilevanza. Elisa non era in sé da alcuni giorni, il telefono può averlo semplicemente dimenticato da qualche parte".

Parlare di "delirio persecutorio" è corretto?

"È corretto".

Trova che potrebbero esserci delle analogie col caso di Viviana Parisi?

"Certamente e non solo. Anche Elena Ceste era in preda ad una crisi psicotica quando si denudò, proprio come Elisa Lam, e fuggì nei campi per poi nascondersi ai suoi immaginari persecutori in un tunnel di cemento del Rio Mersa. Viviana Parisi aveva perso il contatto con la realtà, era in preda a un delirio persecutorio e vedeva nei soccorritori dei “nemici”, per questo motivo è scappata nel bosco con Gioele. Aggiungo che si era avvicinata alla fede ma non era in preda a un delirio mistico, viveva solo una crisi religiosa".

Cosa s'intende per "delirio mistico"?

"Il delirio mistico è un delirio in cui il soggetto sperimenta un particolare, esclusivo e intimo rapporto con la divinità e in qualche modo ne entra a far parte, come spiega il libro "La dimensione delirante" del 2008 di Lorenzini e Coratti, non il caso della Parisi".

Qual è l'eventuale chiave di risoluzione del giallo di Caronia?

"È nella paranoia invece la chiave di un eventuale omicidio/suicidio.

Viviana potrebbe aver ucciso Gioele perché riteneva che potessero toglierle la potestà genitoriale. Per spiegare la dinamica dei fatti è sempre necessario tenere in considerazione il contenuto del delirio, perché i comportamenti dei soggetti paranoici sono una conseguenza delle loro idee deliranti".

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