La moglie dell'agente morto a Ventimiglia: "Diego stava dalla parte dei deboli"

Il dolore di Danila Josefa per il marito morto a Ventimiglia: "Quando mi hanno chiamato ho subito pensato che fosse successo qualcosa di brutto". E rivela: "Era in emergenza continua per i migranti"

La moglie dell'agente morto a Ventimiglia: "Diego stava dalla parte dei deboli"

Un dolore enorme. Un dolore che non può essere colmato. Solo il tempo potrà lenirlo. Nel frattempo, però, Danila Josefa dovrà fare i conti con la morte del suo Diego, stroncato da un infarto mentre con i suoi colleghi si trovava a dover calmare gli esagitati "No borders". Il marito è morto sabato pomeriggio sotto il sole di Ventimiglia. "Era sotto pressione continua per i turni duri che faceva - racconta la donna in una intervista al Corriere della Sera - quando stava fuori qualche giorno per servizio tornava a casa stanchissimo e ormai era da molti mesi che lui, come i suoi colleghi, viveva in emergenza continua per la questione dei migranti".

È stata Belen a chiamarla, sabato pomeriggio. "Ho subito avuto un attimo di esitazione prima di rispondere - racconta Danila Josefa - ho pensato subito: è successo qualcosa di grave...". La figlia ventenne si è limitata a dirle: "Ci sono qui i colleghi di papà, vogliono parlare con te". E gli amici poliziotti di Diego Turra, agente del reparto mobile di Genova, erano tutti lì, stretti nel dolore, con le lacrime agli occhi. Le hanno raccontato come sono andate le cose. La tensione con gli immigrati al confine con la Francia, i tafferugli con i "No borders", le operazioni per identificare alcuni antagonisti.

Sabato pomeriggio Diego è crollato a terra. Non ha detto nulla. Si è accasciato e basta. Qualsiasi tentativo di salvarlo è stato inutile. "Ogni tanto aveva la pressione un po' alta ma non in modo preoccupante, e comunque non ha mai avuto problemi di cuore - racconta Danila Josefa - semmai aveva problemi di stress. Era sotto pressione continua per i turni duri che faceva - continua - quando stava fuori qualche giorno per servizio tornava a casa stanchissimo e ormai era da molti mesi che lui, come i suoi colleghi, viveva in emergenza continua per la questione dei migranti". Di carattere, poi, Diego era un buono. "Lui - continua la moglie - li avrebbe aiutati tutti (i migranti, ndr), stava sempre dalla parte dei deboli, non ha mai abusato della sua divisa".

In Liguria, come racconta il Corriere della Sera, Danila ha appena terminato un corso di operatrice socio-sanitaria. È cresciuta in Ecuador dove ha avuto un marito e sei figli prima di trasferirsi in Europa e conoscere Diego. "Ci siamo incontrati a un compleanno nel periodo in cui io vivevo in Spagna.

Poi, nove anni fa ci siamo sposati e lui è diventato il padre adorabile dei miei figli, un uomo dolce, unico, pacifico. Non credo che nessuno lo abbia mai visto arrabbiato". Oltre a Belen, con loro vive anche la 24enne Mariela. Che dice: "Per noi è stato tutto quel che non è mai stato il nostro vero padre".

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