La moglie di Dell'Utri: "Nessuno vuole assumersi la responsabilità. Vogliono farlo morire in carcere"

iIranda Ratti, moglie dell'ex senatore Dell'Utri: "È una vergogna, chiediamo solo che possa farsi curare in una struttura adeguata"

La moglie di Dell'Utri: "Nessuno vuole assumersi la responsabilità. Vogliono farlo morire in carcere"

Il caso Marcello Dell'Utri continua a restare in sospeso, quasi che nessuno volesse farsene carico. Stiamo parlando dell'istanza di scarcerazione avanzata dai legali dell'ex senatore, per gravi motivi di salute. La decisione è stata rinviata perché la procura generale di Palermo ha sollevato il conflitto di attribuzione. Una vera e propria guerra tra pm, combattuta sulla pelle di un uomo. Prima di tutto, quindi, è necessario stabilire in modo certo chi debba decidere. La moglie di Dell'Utri, Miranda Ratti, è profondamente triste e delusa per quanto sta accadendo. Intervistata dal quotidiano Il Tempo la signora si dice esausta. "Sono esausta, queste cose sono vergognose. Non capisco se è pura cattiveria per far marcire in carcere una persona, se è vendetta ingiustificata nei confronti di un uomo mite come mio marito, o se addirittura sono giochi di potere fra procure. In ogni caso, è davvero uno schifo".

E prosegue dicendosi convinta che lo vogliano "far morire in carcere". Ma c'è qualcosa, se così si può dire, di ancor più grave. "La cosa agghiacciante è che non c’è una persona che si assuma la giusta responsabilità. Continuano a rimbalzarsi la palla, da un rinvio all’altro, da una sezione di tribunale all’altra, dal tribunale al Dap, dal Dap alla revisione, da Caltanissetta a Palermo, e via dicendo. È una vergogna. E la cosa più vergognosa è che i partiti politici non si occupano della situazione della giustizia. Questa, indipendentemente dal fatto che accada a mio marito o a un’altra persona, è veramente malagiustizia".

Ricordiamo che a dell'Utri è stato diagnosticato un tumore e non ha ancora iniziato alcun tipo di terapia per curarsi dal male. In più soffre di ipertensione, diabete e problemi al cuore. E lo stress derivante dalla carcerazione sicuramente non aiuta il suo organismo. La signora Dell'Utri racconta che suo marito abbattuto perché non sta bene ed è preoccupato. Vuole essere curato. Chiediamo solo di avere il diritto alle cure, il diritto di andare in una struttura dove possa curarsi in modo degno, facendo la radioterapia, i controlli cardiologici, per il glaucoma agli occhi, per l’ipertensione, per il diabete. Vorremo solo questo.

Credo sia un diritto di tutti, non stiamo chiedendo la luna, non chiediamo privilegi. Oltretutto mio marito ha già scontato quasi cinque anni, gli manca un anno e mezzo".

Vedremo se qualcuno vorrà accogliere questo disperato appello. Prima che sia troppo tardi.

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