Monopoli - Nell'ambito dei controlli finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti disposti dal Ministero dell'Interno, i Carabinieri della locale compagnia hanno arrestato in flagranza di reato due giovani brindisini poco più che ventenni ed entrambi disoccupati - degli stessi per motivi di privacy non sono state rese note le generalità - sorpresi mentre scaricavano un gommone carico di marijuana e hashish per un peso complessivo di 1.500 kg. Il blitz ha fatto seguito al lungo monitoraggio eseguito dagli uomini dell'Arma lungo la fascia costiera a cavallo delle province di Bari e di Brindisi, il quale si proponeva come principale obiettivo la lotta all'attività dei trafficanti che sfruttano la rotta adriatica per fare approdare sulle coste pugliesi carichi ingenti di droghe provenienti dai Balcani e dall'Albania.
I trafficanti, a bordo di un gommone di 15 metri dotato di due potenti motori fuoribordo da 300 cv ciascuno - mezzo questo ormai prediletto dalla criminalità organizzata - sono giunti lungo la costa di Torre Canne, nota località balneare in provincia di Brindisi. Dopo aver toccato terra, i due malviventi, ignari della presenza dei militari che attendevano nascosti fra gli scogli il momento migliore per intervenire, hanno dato il via alle operazioni di scaricamento. Una volta però accortisi della presenza dei Carabinieri, gli scafisti hanno tentato la fuga azionando il gommone con l'intento di prendere il largo. Nella foga, tuttavia, qualcosa è andato storto. Infatti il natante è finito contro gli scogli e i due incriminati sono stati ammanettati.
Al termine delle operazioni di recupero della droga durate tutta la notte, i militari di Monopoli hanno sequestrato una tonnellata e mezza di hashish e di marijuana. Le sostanze stupefacenti erano custodite all'interno di 80 imballaggi di plastica.
Il quantitativo, il cui valore è stimato in 14 milioni di euro, secondo gli inquirenti era destinato ad alimentare il mercato illecito della città di Bari, del Sud barese e della Valle d'Itria. Mentre continuano le indagini finalizzate a comprendere per quale organizzazione i due giovani lavorassero, questi ultimi si trovano ora nel carcere di Brindisi in attesa di giudizio.
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