Cari escursionisti in gita in Val d'Aosta, se vi trovate nei pressi di un ruscello fate attenzione: dalle viscere della terra potrebbero emergere pagliuzze dorate. Le Alpi come il Klondike? A quanto pare sì.
Sotto il Monte Rosa infatti sarebbe stato ritrovato un importante giacimento d'oro. Addirittura "più grande di quelli sudafricani", come afferma la studiosa Rita Mabel Schiavo dell'Istituto didattico museale.
L'ultima miniera aurifera della zona è stata chiusa in provincia di Verbania più di cinquant'anni fa, nel 1961, dopo che in un incidente persero la vita quattro persone.
L'oro proveniente dal Monte Rosa verrà analizzato dalla Mabel Schiavo nel corso della Settimana del Pianeta Terra, in programma in tutta Italia dal 12 al 19 ottobre.
"Durante le fasi glaciali del quaternario - spiega la studiosa - i ghiacciai delle Alpi occidentali si sono man mano espansi e ritirati edificando cerchie moreniche formate dai detriti. Successivamente la rete fluviale ha aperto dei varchi in questi depositi che ancor oggi i fiumi erodono e trascinano a valle durante le piene". L'oro "si presenta sotto forma di lamelle e di granuli: la forma a granulo è indice del basso tasso di trasporto che esso ha subito ad opera dei corsi d'acqua". In genere, infatti, prosegue Schiavo, "i granuli subiscono in acqua corrente continue percussioni tra i ciottoli e per la loro elevata malleabilità si assottigliano assumendo una forma lamellare. Si sono così formati i giacimenti secondari".
Ma attenzione, ammonisce la Mabel Schiavo, l'oro va cercato "solo per collezionismo e non per arricchirsi". Resta da vedere quanti seguiranno le sue indicazioni.
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