Che fine ha fatto Rassoul Bissoultanov, condannato poche settimane fa a 15 anni di reclusione per l'omicidio del giovane Niccolò Ciatti? Nessuno lo sa, da quando si è dato alla fuga dopo la sentenza. Ma c'è una novità: pochi giorni fa il giovane ceceno ha dato mandato al proprio avvocato di ricorrere contro il provvedimento e quest'ultimo ha provveduto. Sulla sua testa è in corso anche un processo a Roma per i medesimi fatti e pende un mandato d’arresto internazionale emesso dall’autorità giudiziaria spagnola quando, all’udienza del 13 luglio scorso (in cui il tribunale di Girona avrebbe dovuto decidere sull’eventuale applicazione di una nuova misura cautelare nei suoi confronti) si è certificata la sua assenza.
Era libero da un anno, ovvero da quando nel 2021 erano scaduti i termini di carcerazione preventiva. Lo straniero era stato arrestato nell’immediatezza del pestaggio, avvenuto nella notte dell’11 agosto 2017 sulla pista del st. Trop di Lloret de Mar. Niccolò morì com'è noto poche ore dopo in ospedale, devastato dal calcio alla testa sferrato con tecnica “professionale" dall'esperto di lotta e arti marziali. Per mesi, la famiglia Ciatti ha temuto che, senza altre misure cautelari, l'omicida potesse far perdere le proprie tracce. E così, purtroppo, è stato. Nella sua impugnazione, la difesa del killer chiede la derubricazione del reato nella forma più lieve e quindi una condanna decisamente inferiore a quella inflitta, ovvero il minimo per un assassino secondo la giustizia spagnola.
"Sono convinto che questo ricorso dovrebbe andare a buon fine perché ritengo che la Corte di Giuria abbia sbagliato considerando che nell’azione svolta dal mio cliente c’era l’intento di uccidere - ha dichiarato al quotidiano La Nazione l'avvocato del giovane, Carles Monguilod - come ho spiegato in sentenza e ora ribadisco nel mio ricorso, credo che ci troveremmo di fronte a un reato volontario di lesioni in concorrenza con un omicidio avventato. Quello che è anche noto come omicidio preterintenzionale. In tal caso, la pena detentiva adeguata alla legge sarebbe, al massimo, di quattro anni.
In ogni caso, non sappiamo quando la data in cui il ricorso sarà risolto davanti alla Corte Superiore di Giustizia della Catalogna con sede a Barcellona ma, normalmente, dovrebbe essere entro la fine di quest’anno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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