Morte Niccolò Ciatti, killer ceceno condannato per omicidio volontario

La giuria popolare del tribunale di Girona ha deciso che Rassoul Bissoultanov ha ucciso volontariamente Niccolò Ciatti in Catalogna nel 2017

Morte Niccolò Ciatti, killer ceceno condannato per omicidio volontario

Il tribunale di Girona ha condannato per omicidio volontario Rassoul Bissoultanov, il 28enne cittadino ceceno che partecipò al pestaggio del 22enne Niccolò Ciatti nell'agosto del 2017 a Lloret del mar. In base a quanto stabilito dalla giuria popolare, con il calcio sferrato al ragazzo toscano, Bissoultanoiv aveva intenzione di uccidere. Sarà ora il giudice, in un secondo momento, a stabilire l'entità della pena. L'accusa ha chiesto 24 anni di condanna e 9 di libertà vigilata avanzata. Imputato nello stesso processo anche il ceceno Movsar Magomadov, 27 anni, che per la procura non avrebbe avuto responsabilità nell'omicidio, mentre i legali della famiglia Ciatti lo ritengono altrettanto colpevole. La giuria popolare ha assolto Magomadov da ogni accusa.

In base codice penale spagnolo, la pena che sarà inflitta al ceceno per omicidio volontario di persona indifesa sarà dai 15 ai 25 anni. Alla lettura della sentenza erano presenti i familiari di Niccolò, con il padre Luigi e la madre Cinzia, assistiti dal loro avvocato Agnese Usai. "Non pensavo che con un calcio alla testa potessi ucciderlo", ha dichiarato Bissoultanov, praticante esperto di arti marziali, in particolare della disciplina Mma. La difesa del ceceno ha sostenuto che si sarebbe trattato di omicidio preterintenzionale, ossia un reato che in Spagna è punibile con un massimo di quattro anni di carcere. Una difesa non credibile per la giuria popolare e per il pubblico ministero Pillado: "Dobbiamo giustizia alla famiglia Ciatti, dobbiamo una condanna giusta e responsabile". I tecnici ascoltati durante le udienze hanno dichiarato che il calcio alla testa di Ciatti è stato portato in maniera professionale da una persona conoscitrice di tecniche di lotta, e non in modo casuale.

Incomprensibili i motivi che hanno portato alla morte di Niccolò, che quel giorno si stava divertendo durante l'ultima notte in Costa Brava. All'improvviso è stato preso di mira da Rassoul Bissoultanov e dai suoi amici. Sarebbe stato solo il calcio a essere fatale per il ragazzo di Scandicci, tuttavia anche Magomadov avrebbe preso parte al pestaggio e alcuni video girati dai presenti in discoteca e le testimonianze degli amici di Niccolò lo confermerebbero. Si farà anche in Italia il processo per l'omicidio di Niccolò Ciatti. Nello scorso marzo lo hanno deciso i giudici della III Corte d'Assise di Roma respingendo l'istanza della difesa del ceceno Rassoul Bissoultanov. Il dibattimento a Roma si aprirà il prossimo 8 giugno.

"Come avvocato spero che la famiglia trovi, nella condanna dell'assassino del loro figlio, un motivo di consolazione", ha commentato l'avvocato di Ciatti, soddisfatto per il risultato ottenuto.

Tuttavia, ha aggiunto, "come persona, come donna so che nessuno, neanche noi avvocati col nostro lavoro, potremmo lenire una perdita così grande". "Ci siamo tolti un peso, ma non siamo ancora soddisfatti. Ci spaventa un pò che possa scappare", è il commento di Luigi Ciatti, padre di Niccolò.

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