È morto Marco De Feo, inventò il telefono a monete Rotor

L'industriale era molto amato dai dipendenti. Quando il fratello fu rapito lo aiutarono con il riscatto

È morto Marco De Feo, inventò il telefono a monete Rotor

Si chiamava Rotor e prima o poi tutto ci abbiamo avuto a che fare. Se il nome non dice nulla, di più ci racconta la foto di quel telefono a monete rosso che per decenni ha fatto bella mostra di sé nelle cabine telefoniche di tutta Italia.

A inventarlo fu un uomo originario di Avellino, l'imprenditore Marco De Feo, che è ora scomparso all'età di 69 anni. Era un industriale De Feo, e la sua intuizione più brillante fu dettata da un semplice ragionamento: che il telefono a gettoni era ormai superato e che poter utilizzare le monetine che già si avevano nel portafogli sarebbe stato più semplice per tutti.

L'imprenditore riuscì a ottenere il monopolio con quello che era all'epoca il gestore nazionale e così il suo telefono a gettoni iniziò a colonizzare il Paese, per poi superare i confini italiani. I cinque milioni di esemplari prodotti finirono in 60 Paesi, dall'Austria al Marocco, dal Sud Africa alla Malesia.

Protagonista dello sviluppo dell'Industria politecnica meridionale, De Feo rimase molto legato ai suoi e al

suo territorio. Quando il fratello Carlo fu rapito dalla 'ndrangheta gli operai offrirono una parte del riscatto chiesto dalla malavita. Presidente del Fai per alcuni anni, ebbe ruoli di vertice nella Confindustria campana.

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