Mostra video porno ai bambini, autista accusato di violenza sessuale

Un ventiquatrenne autista di bus è stato accusato di violenza sessuale: secondo l'accusa, avrebbe mostrato filmati pedopornografici a due dei bambini che accompagnava ai campus estivi della provincia di La Spezia

Una volante della polizia a La Spezia
Una volante della polizia a La Spezia

Avrebbe mostrato alcuni filmati di natura pedopornografica ad un paio di bambini, sul mezzo con cui li portava ai "campi estivi" per giovanissimi organizzati ogni estate da vari enti e società sul territorio provinciale spezzino. E per questo motivo dovrà difendersi dall'accusa di violenza sessuale, con gli inquirenti che stanno continuando ad indagare per definire il quadro. Nei guai è finito per il momento un ventiquattrenne autista di bus, che si è trovato al centro dell'indagine condotta dalla squadra mobile di La Spezia per una vicenda che risale allo scorso anno.

Il "caso" era infatti deflagrato d'improvviso lo scorso 22 settembre, quando il ventiquattrenne era stato svegliato di prima mattina dai poliziotti della squadra mobile che avevano perquisito da cima a fondo la sua abitazione nella città ligure. Al termine della perquisizione, gli furono sequestrato due computer, alcune chiavette usb e due telefoni cellulari. Il blitz era scattato a seguito dell’accusa della madre di uno dei bimbi, dopo che il figlio le aveva raccontato di aver visto alcune immagini e video porno. Per questo era andata ad esternare la sua preoccupazione alla polizia e da lì, sulla base di alcuni riscontri, sono partite le indagini.

L'uomo guidava il bus che trasportava tutti i giorni i giovanissimi nelle gite al mare o in campagna previste dai centri estivi e in base agli accusatori, in questi momenti di svago si sarebbero nascosti anche comportamenti identificabili in violenza sessuale. Sempre secondo l’accusa infatti, avrebbe mostrato a due dei bimbi della comitiva dei video pedopornografici, con il diretto interessato (difeso dall'avvocato Lorenzo Celle) che ha sin qui negato ogni addebito. Intanto, stando a quanto riportato da La Nazione, due giorni fa sei ragazzini coinvolti (quattro dei quali in veste di testimoni) sono stati ascoltati nell’aula protetta del tribunale, nell’ambito dell’incidente probatorio richiesto dal pubblico ministero Monica Burani (mentre un altro minorenne verrà ascoltato dagli investigatori solo il prossimo 15 settembre, a causa della positività al Covid dei genitori che avrebbero dovuto accompagnarlo, ndr).

I minorenni hanno fornito la loro deposizione davanti al giudice per le indagini preliminari Mario De Bellis, assistiti dalla psicologa Jolanda Stevani, e hanno raccontato quello che

sarebbe successo nei mesi di giugno e luglio del 2021 nel corso di uno dei tanti campus estivi per minori organizzati in provincia. La situazione appare dunque in evoluzione e le prossime settimane si riveleranno decisive.

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