I furbetti che amano girare sulle strade italiane con auto immatricolate all'estero per evitare multe e controlli fiscali hanno ormai le ore contate.
Contro chi adotta questo stratagemma per cercare di evitare le conseguenze di irregolarità o violazioni al codice della strada è infatti appena stata emessa una sentenza del giudice di Pace di Pavullo nel Frignano, nel Modenese, con cui un cittadino comunitario è stato condannato per la mancata reimmatricolazione di un'auto rumena intestata alla madre.
Secondo il Codice della strada, infatti, "gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero (...) sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine". Per questo, ha stabilito il magistrato emiliano, chi venga sorpreso tre volte al volante della stessa macchina in un lasso di tempo superiore a tre mesi incorre nelle multe previste dal Codice, da 84 a 335 euro.
La sentenza 265 del 20 dicembre 2017, diffusa dal sito di informazione giuridica Diritto e Giustizia, ha confermato la sanzione comminata dai carabinieri a un automobilista che, dopo aver presentato ai carabinieri una falsa patente rumena nel corso di un controllo, si è visto multare proprio
perché non la aveva reimmatricolata in Italia nonostante vi avesse circolato nel nostro Paese per ben dieci anni. Il veicolo, intestato alla madre dell'uomo, è stato inoltre sequestrato al proprietario per incauto affidamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.