Napoli, bambino di 11 anni al volante di una Ferrari

Un fenomeno in crescita nel capoluogo campano. I genitori li filmano per condividere le immagini sui social. Il consigliere regionale Borrelli: "Si deve intervenire prima che la situazione sfugga di mano"

Napoli, bambino di 11 anni al volante di una Ferrari

Un video, pochi secondi che immortalano un bambino di 11 anni al volante di una Ferrari F8 Tributo, uno degli ultimi gioiellini (da 720 cavalli) sfornati dagli stabilimenti di Maranello. Le immagini sono state girate a Napoli, in quello che sembra un parcheggio o un cortile. A diffonderle sui social è il consigliere regionale campano di Europa verde Francesco Emilio Borrelli.

Nel post sulla propria pagina Facebook Borrelli commenta: "Bisogna stroncare questa idea malsana di alcune famiglie di far guidare le auto (Ferrari o non) a minorenni o addirittura bambini". Già, perché l'episodio che immortala la passerella del ragazzino a bordo del bolide rosso è solo l'ultimo di una serie. In altre immagini, sempre girate a Napoli e condivise dal consigliere, si possono vedere bambini - a volte di età ben inferiore agli 11 anni - con stringono tra le mani i volanti delle auto dei genitori: una bimba in grembo al padre, con le manine attorno al volante mentre l'auto sfreccia per la strada; e ancora, un minorenne da solo al posto di guida e il commento "Piccoli piloti crescono" in sovraimpressione. "Un fenomeno in crescita costante, per il quale c'è seriamente da preoccuparsi" continua Borrelli. Ciò che lascia perplessi è, tra l'altro, il fatto che queste "imprese" nascano dalla volontà di guadagnare qualche briciolo di popolarità su piattaforme come TikTok: "Alla base di questo fenomeno in continua crescita ci sono il ‘divertimento’ irresponsabile, la conquista dei followers sui social ed anche la necessità di rimarcare la propria ‘superiorità’, il proprio essere al di sopra delle regole", sottolinea Borrelli.

Genitori pronti a mettere a rischio i propri figli solo per il gusto di una momentanea notorietà: "I protagonisti di tali filmati sono ragazzini e bambini, che però ovviamente non hanno colpe - conclude Borrelli - Queste devono ricadere necessariamente sui genitori, persone irresponsabili ed evidentemente tanto immature da non preoccuparsi neanche per

l’incolumità dei loro figli. Queste persone vanno denunciate e punite in maniera esemplare. Le forze dell’ordine, le istituzioni e l’assistenza sociale devono intervenire prima che la situazione sfugga completamente di mano".

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