Napoli, il consigliere comunale immigrato che non sa l'italiano

Sta facendo il giro del web il video in cui il nuovo consigliere aggiunto del comune di Napoli, lo srilankese Viraj Prasanna, mostra di avere forti difficoltà con la lingua italiana. Non un bel biglietto da visita per quello che dovrebbe essere il portavoce dei residenti stranieri.

Napoli, il consigliere comunale immigrato che non sa l'italiano

Lo aveva già detto lui per primo, durante la seduta di ieri del consiglio comunale di Napoli: "Quest'estate studierò per parlare meglio l'italiano", probabilmente consapevole delle sue difficoltà con la nostra lingua e del delicato ruolo che stava per apprestarsi a ricoprire.

Sì perché Viraj Prasanna Mihindukulasuriya Fernando - o semplicemente Viraj - non è un immigrato qualunque ma il nuovo consigliere comunale aggiunto della città di Napoli, eletto lo scorso 16 luglio in rappresentanza di tutte le comunità straniere presenti sul territorio del comune partenopeo. A fronte di un'affluenza di 734 votanti - quasi il 65 per cento di coloro che si erano iscritti alle liste elettorali - Viraj è stato infatti proclamato vincitore con 504 preferenze, staccando nettamente il principale contendente, il bengalese Rajib Sayed, che ha invece portato a casa 230 voti. Numeri forse un po' esigui, considerando come i residenti stranieri a Napoli siano oltre 55 mila persone, ma che come ha annunciato il sindaco Luigi de Magistris rappresentano: "Un'importante pagina di democrazia" -aggiungendo - "Ancora una volta Napoli è in prima linea sui diritti e le libertà civili".

Tuttavia al di la delle celebrazioni per l'eccezionalità dell'evento, ciò che ha colpito maggiormente l'opinione pubblica riguardo al neo eletto consigliere, originario dello Sri Lanka, è la sua scarsa padronanza dell'italiano; alquanto insolita considerando come Viraj sia ormai nel nostro paese da quasi vent'anni. In un'intervista effettuata dalla testata online Stylo24, e che sta divenendo virale in queste ore, si nota infatti come il 41enne srilankese abbia evidenti problemi nel comunicare e come debba più di una volta farsi aiutare da un interprete per poter comprendere le domande dell'interlocutore. Un dettaglio non di poco conto per quello che dovrebbe essere il portavoce delle istanze degli immigrati.

Malgrado gli ostacoli linguistici, Viraj ha comunque ben chiare le problematiche che intende portare in consiglio, prima tra tutte quella del lavoro. Come riportato dal quotidiano Il Mattino egli ha infatti dichiarato: "Dobbiamo lavorare per il bene di tutti gli immigrati, e soprattutto sulla necessità di lavoro regolare perché la quasi totalità degli immigrati lavora a nero. Il lavoro è una cosa che ci preoccupa, ci vogliono contratti di lavoro, non lavori di emergenza". Nobili propositi che però rischiano di scontrarsi con gli effetti pratici del ruolo che ricopre, fortemente voluto dal sindaco de Magistris già nel suo precedente mandato.

La legge infatti stabilisce che i consiglieri comunali aggiunti abbiano esclusivamente il diritto ad assistere alle sedute e a prendere parola, ma non quello di votare i provvedimenti. Uno sbandierato rinnovamento che rischia quindi di trasformarsi in una banale operazione di facciata.

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