A Napoli una “marea azzurra” contro Giggino: “Vogliamo una città vivibile e sicura”

In centinaia hanno manifestato a Napoli per invocare vivibilità e sicurezza. La protesta è stata promossa da diversi comitati cittadini

A Napoli una “marea azzurra” contro Giggino: “Vogliamo una città vivibile e sicura”

“Sindaco, vattene!”. Realtà civiche trasversali, colori politici diversi, differenti i quartieri di provenienza, ma tutti stamattina erano accomunati dallo stesso desiderio: che il sindaco di Napoli vada via.

La voce si è levata in coro dal corteo di protesta che da piazza Dante è arrivato fino a piazza del Plebiscito. In centinaia hanno partecipato alla manifestazione, per urlare disagi e invocare vivibilità e sicurezza in città. Spazi pubblici fatiscenti, piazze e strade nel degrado, impianti sportivi chiusi, aree verdi inaccessibili o abbandonate, movida molesta, turismo insostenibile, disservizi, inquinamento ambientale. Tutte questioni da tempo irrisolte: "Per incapacità amministrativa", è stato più volte affermato dal megafono e tra la folla. “Le istituzioni ci hanno abbandonato. Ogni volta che chiediamo qualcosa, ci dicono che non hanno soldi”, hanno urlato. “Napoli alza la testa ed alza la voce”, “Beni comuni, incassi privati. Grazie sindaco”, si leggeva su alcuni cartelli. Decine i comitati cittadini che hanno aderito alla manifestazione. Una “marea azzurra” - come l’hanno definita gli organizzatori - per i fazzolettini azzurri che hanno sventolato i partecipanti lungo il tragitto.

Il corteo ha fatto tappa prima in piazza Municipio, sotto Palazzo San Giacomo. Poi c’è stata una sosta davanti al Maschio angioino, dove era in corso la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario. “Oggi si inaugura di nuovo l’anno giudiziario e abbiamo l’obbligo di chiederci perché, come ebbe a sollecitare l’anno scorso il procuratore generale, Luigi Riello, i cittadini, nonostante le bombe, non abbiano reagito o non abbiano reagito a dovere. Noi che oggi siamo scesi in strada, siamo convinti che la ragione dell’inerzia dei cittadini poggi sulla mancanza di risposte da parte delle istituzioni a tutti i livelli, da quello amministrativo a quello giudiziario. Non possiamo pretendere che i cittadini si sentano tali se poi le istituzioni non li trattano da cittadini”, ha affermato Gennaro Esposito, presidente del Comitato Vivibilità cittadina. “Siamo tutti qua, senza bandiere di partito. La città così com’è amministrata non va bene”, ha esordito alla partenza, quando è stata scoperta una targhetta dello “Speaker’s corner” dove si vorrebbe allestire un punto per dare la possibilità ai cittadini provenienti da ogni quartiere, dal centro alla periferia, di esporre le proprie problematiche.

All’iniziativa di questa mattina hanno aderito anche le suore del Monastero delle clarisse cappuccine di Napoli: “Non siamo estranee alla vita che ci circonda.

Vogliamo dare un segnale di solidarietà e rivolgere un invito a una maggiore coesione sociale”, è il messaggio che hanno voluto lasciare le religiose, in una lettera che è stata letta in piazza, prima che la “marea azzurra” si mettesse in marcia per raggiungere piazza del Plebiscito.

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