Gli scontri al corteo anti-Salvini a Napoli? “Preordinati”. Il questore di Napoli, Antonio De Jesu, punta il dito contro i facinorosi protagonisti del caos registratosi in coda alla contromanifestazione indetta per protestare contro la presenza in città del leader della Lega Salvini: “Ultrà e elementi violenti venuti da fuori”.
In un’intervista rilasciata al Mattino, il questore De Jesu lascia intendere, senza nemmeno troppe perifrasi, che dietro agli scontri potrebbe nascondersi una regia: “Gli scontri sono preordinati, ma su questo non voglio entrare nel merito perché c’è un’indagine in corso”. L’inchiesta, che si sta articolando sull’analisi delle riprese girate con le telecamere e sui filmati degli impianti di videosorveglianza per dare un volto e un nome ai violenti di sabato scorso, sembra aver preso già una piega importante: “Abbiamo indagini in corso – afferma il questore di Napoli -, ma posso dire che tra i facinorosi c'erano anche soggetti venuti da fuori Napoli e segmenti dell'estremismo violento degli ultrà. Persone che fanno della violenza la loro filosofia e il loro stile di vita: e che hanno messo a repentaglio la vita di agenti, carabinieri e finanzieri”.
Il questore De Jesu ripercorre così i fatti di sabato scorso e individua nel passaggio del corteo in viale Augusto il punto di svolta della manifestazione. “Una minoranza consistente di manifestanti, almeno cento, centocinquanta persone, hanno attaccato le forze dell'ordine. Il primo raid si è verificato all'altezza del commissariato della Polizia di Stato di Fuorigrotta, dove sono state lanciate almeno cinque, sei bombe carta.
E lì abbiamo compreso che alla testa del corteo si erano messi i violenti”.Negli scontri sono rimasti feriti ventisei tutori dell’ordine, undici poliziotti e quindici carabinieri: “Solidarietà a questi uomini dello Stato che facevano solo il loro dovere”.
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