Napoli, sgominata la "paranza dei bambini"

Gli eredi di Sibillo, coloro che, recentemente, sono stati citati nel romanzo di Saviano, "La paranza dei bambini", sono in ginocchio

Napoli, sgominata la "paranza dei bambini"

Gli eredi di Sibillo, coloro che, recentemente, sono stati citati nel romanzo di Saviano, "La paranza dei bambini", sono in ginocchio.

Il provvedimento cautelare prende in esame le condotte criminali dei giovani soggetti che, già pienamente organici al clan Sibillo all’epoca della latitanza dei fratelli Emanuele e Pasquale Sibillo, hanno preso il comando, quali referenti del clan, in seguito all’assassinio di Emanuele Sibillo e in seguito all’arresto di Pasquale Sibillo. Tra gli 11 indagati figurano Ciro Contini, Antonio Napoletano, Francesco Pio Corallo, Luca Capuano, Gennaro Buonerba e Massimo Amoroso. In particolare, le indagini degli agenti della Squadra Mobile hanno documentato la violenta contrapposizione sorta tra il clan Sibillo e il clan Buonerba-Mazzarella per acquisire la supremazia e il controllo degli affari illeciti sul territorio urbano di Forcella. Sono quattro gli affiliati al clan camorristico "Sibillo" accusati di avere perpetrato estorsioni contro la nota pizzeria Di Matteo di via Tribunali, nel centro antico di Napoli. L'indagine è stata coordinata dai pm John Woodcock, Francesco De Falco con il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Secondo quanto emerso dalle indagini, da due anni i titolari del locale erano costretti a versare ogni settimana somme di denaro agli emissari del clan. Il 25 Febbraio scorso, il locale, noto perchè vi si fermò il presidente americano Bill Clinton durante il vertice G7 del 1994, è stato fatto bersaglio di colpi di arma da fuoco. La richiesta estorsiva, perpetrata per due anni, aumentava in occasione delle principali festività ed era funzionale, oltre che ad imporre la supremazia del clan sul territorio, a sostenere i detenuti affiliati al clan e le loro famiglie.

Una notizia, quella relativa a questi arresti, che, forse, (il condizionale è d'obbligo), scrive la parola fine su quella generazione di ragazzi che, accecata dalla sete di denaro e di potere, ha scelto di indirizzare la propria esistenza sull'apparenza; scegliendo la via del

crimine, della violenza e della sopraffazione. La camorra come scelta di vita. "E ti pare che io mi metto paura di un bambino come te? Io per diventare bambino c’ho messo dieci anni, per spararti in faccia ci metto un secondo."

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica